Tanti secoli e poca efficacia
Inserito il 4 Novembre 2015 alle ore 17:37 da Don Gianni AntoniazziNonostante i secoli, sembra che il Vangelo non abbia piegato il ferro resistente del male. Cupidigia, odio, rabbia e invidia continuano a ferire come un tempo?
Vi sono segni di sconforto: cresce la distanza fra politica e cittadini; la legge, pur scrupolosa, non porta giustizia e serenità. Mancano soluzioni per la crisi; restiamo impotenti per le malattie più gravi. Non troviamo rimedio ai sentimenti di rabbia e odio. Sorge il sospetto che per tanti secoli il cristianesimo abbia battuto il ferro a vuoto.
Anche la Chiesa talora appare distante dalla proposta di Gesù. Papa Bergoglio vuole un Vaticano più sano, ma le persone più vicine lo tradiscono. Gli sforzi per rendere la comunità cristiana capace dei tempi presenti vengono ostacolati da ogni parte.
La nostra comunità non fa eccezione. Diciamo che faremo un incontro e poi abbiamo poche presenze, puntiamo ad un’uscita e la rinviamo, organizziamo un gioco e neppure riusciamo ad avviarlo. Ci prendiamo un impegno e all’ultimo lo smentiamo. Siamo inefficaci come gli altri.
Anche a livello personale, sentiamo il tempo che scorre veloce e vorremmo vedere un risultato in più.
Ahimè: Dio solo conosce l’esito del nostro lavoro. Capiremo il senso della storia quando saremo al suo cospetto. Attenti bene però. Qui dobbiamo cambiare stile. Ogni nostra idea deve il “giogo” della realtà. Vale a dire: dobbiamo inquadrarci nei fatti. Ogni pensiero astratto deve trasformarsi in una proposta capace di stare nel tempo. È vero: quando un’idea prende corpo perde bellezza. Gli ostacoli della vita riducono la forza dell’immaginazione. Questa però è l’unica via per colpire efficacemente il ferro della Storia. Diversamente la vita dell’uomo resta una poesia sterile.
Ripensiamo gli interventi: che siano sereni, vivaci, ma anche adeguati ai fatti. Questo non per imporre il Vangelo ma essere capaci di raggiungere la vita della gente.
don Gianni