Lecchini e opportunisti…
Inserito il 17 Aprile 2016 alle ore 11:53 da Plinio BorghiLecchini e opportunisti dilagano ovunque, specie se c’è da far carriera o da salire sul carro del vincitore. Si distinguono perfettamente in quanto non hanno mai un adeguato livello di capacità e di preparazione (se l’avessero, non avrebbero bisogno di essere tali!), sono sempre disponibili in modo servile, evitano il confronto diretto e, se ne sono costretti, negano sempre, anche di fronte all’evidenza. Non serve fare esempi concreti: ognuno ne potrebbe portare a bizzeffe in base alle proprie esperienze. Purtroppo sono figure che a volte bazzicano anche nelle parrocchie o nel mondo del volontariato, per secondi fini o in cerca di un mero protagonismo che non avrebbero la capacità di ottenere in modo autonomo. Peccato che i responsabili e i detentori del comando o del potere non abbiano la volontà di isolarli (altrimenti non esisterebbero) e anzi se ne servano ampiamente per il perseguimento dei loro obiettivi, dosando l’uso della “carota” per tenerli sempre in tiro. Orbene, queste categorie di persone sono le prime a guardare con disprezzo i pecoroni, quelli che continuano a servire a testa bassa, senza pretese, quelli che hanno portato il cervello all’ammasso, magari per scarsa convinzione e tanta debolezza, gregge informe del quale si vantano di non far parte. E naturalmente tra i bersagli preferiti ci sono anche quei creduloni di cristiani, che non si offendono nemmeno se sono chiamati ufficialmente “agnelli” o “pecore”, come si diceva domenica scorsa quando Gesù conferì il mandato a Pietro. Non hanno capito, i poverelli, che il nostro Maestro ha introdotto “l’orgoglio di essere pecora” e di appartenere al gregge, perché abbiamo un Pastore, Egli stesso agnello sacrificale, come ci descrive Giovanni nell’Apocalisse, che, a differenza di altri, ci pasce con amore, ci chiama per nome e noi avvertiamo la sua voce, non si fa negare, al contrario, si fa conoscere bene da ognuno e se qualcuno si perde lo cerca personalmente e lo riporta all’ovile. Non ha bisogno di cani per tenere radunato il proprio gregge, quindi men che meno di lecchini al suo seguito. Non basta, oggi nel vangelo afferma che non esiste chi potrà rapirci dalle sue mani, poiché gli siamo stati affidati direttamente dal Padre. Infine nessuno ha bisogno, con Lui, di cercare protagonismo: nel reciproco amore non serve, si è tutti protagonisti. Sfido chiunque, a partire dai miscredenti, a trovare situazioni più realizzanti e appaganti!