Gesù come Nerone?
Inserito il 14 Agosto 2016 alle ore 12:01 da Plinio BorghiGesù come Nerone? Non mi si dia del blasfemo per l’accostamento, ma di primo acchito oggi il Maestro dà l’impressione di anelare ad un fuoco distruttore: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso!”. Sappiamo che è in cammino verso Gerusalemme, per l’epilogo della sua missione, e l’abbiamo sentito strada facendo catechizzare i suoi con vari riferimenti. Ma, oggi sembra interrompere il flusso normale del suo dire e quasi mordere il freno affinché si compia al più presto il progetto che il Padre ha disegnato su di lui e di converso per noi. “C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!”, aggiunge subito. Fatto uno più uno, mi sono balzate alla mente le parole di Giovanni Battista: “… Costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Ecco l’aggancio ed ecco la necessità di arrivare presto alla croce, il vero battesimo di fuoco cui Gesù è chiamato. Rimane comunque un fuoco distruttivo, perché, lo direbbe meglio San Paolo, la salvezza passa attraverso la morte dell’uomo vecchio (e il Vangelo ci sta insegnando come) e l’uomo nuovo verrà generato dalla Resurrezione. A questo punto chi c’è c’è e chi nicchia si autoesclude; per ciò lo “sfogo” del Salvatore, continua in modo deciso: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione” e a scanso di equivoci esemplifica pure. D’altronde, non c’è legame di sangue che tenga: l’essere di Cristo lo supera e semmai lo rafforza.
Alla vigilia della festa di Maria assunta in cielo, il mio pensiero non può che rivolgersi quindi a Colei che del battesimo di fuoco non ha avuto bisogno, perché lo Spirito Santo l’ha generata priva del peccato originale per essere degna di diventare anche con tutto il suo corpo tempio del Creatore. Lei, che si è consegnata a Dio in piena fiducia e la cui Assunzione è stato pertanto un fatto puramente conseguente, ci sia di aiuto, come mamma, a capire tutto e ci tenga chiara la prospettiva di quella che sarà anche la nostra strada. (Ah, dimenticavo Nerone. La rivisitazione storica di quello stravagante imperatore ce lo consegna come vittima del Senato rispetto ad una sua idea innovatrice dell’Urbe decadente, per cui l’aver appiccato il fuoco, accusando poi del fatto i cristiani, gli ha consentito una bella ripulita e la messa in opera di ciò che la sua fantasia creativa aveva partorito. Forse, tenute le debite differenze e distanze, non è così peregrina l’affinità fra i due tipi di fuoco).