Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Vivere sempre contro corrente…

Inserito il 29 Gennaio 2017 alle ore 11:41 da Plinio Borghi

Vivere sempre contro corrente non è certamente facile né comodo. Ve lo dice uno come me che, per questioni vuoi di rigorosità vuoi di principio, si è ritrovato ad essere costantemente in minoranza. È certo più semplice viaggiare col vento in poppa, lasciarsi trascinare dalla corrente, magari salendo al momento opportuno sul carro del vincitore; naturalmente traendone il massimo vantaggio finché dura e pronti a saltar giù in caso di mal parata. Ne ho viste di meteore, nella mia attività lavorativa, politica e sindacale, cogliere l’attimo, far carriera e sparire! Come ne conosco abbastanza che si sono annidati in posizione neutrale, professionisti dell’equilibrio, sopravvissuti a qualsiasi terremoto e annidati nell’apparato come piselli nel loro baccello. Gente che rifugge ogni confronto o discussione in cui vi sia pericolo di scontro, che anche in famiglia si è miratamente adagiata in un regime di quieto vivere, scegliendo i partner adatti alla loro inanità. Non è nelle mie corde e, per vivere una vita avvincente, attiva e coerente, essere rinunciatari o scendere a compromessi è l’ultima delle mie risorse. Questo non significa stare sempre sulle barricate, ma se serve sì, anche a costo di rimetterci, come in effetti è stato. Figurarsi se il discorso della montagna, proposto dal vangelo di oggi, che agli orecchi dei più suona come una contraddizione in termini, non è invece per me un balsamo rigenerante! Non che ritenga di averlo realizzato, tutt’altro, ne ho ancora di strada da fare, ma è chiaro che è contro la tendenza di questo mondo. È però l’impronta della buona novella che Gesù sta per raccontarci, la “Magna Charta” del buon cristiano: “Beati i poveri in spirito, beati gli afflitti, beati i miti, beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati gli operatori di pace, beati i perseguitati…”. Musica per le mie orecchie! Ancor più stimolante quando conclude con “Beati voi quando vi insulteranno (…) e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. Non è masochismo, bensì aprire la mente e il cuore ad una prospettiva esaltante. Anche San Paolo stavolta è in sintonia e afferma che Dio ha scelto il debole per confondere i forti e ha scelto lo stolto per confondere i sapienti. Questo è un tempo in cui papa Francesco ci sta dando il la per conformarci. E allora animo! Basta ignavia! Ripartiamo con un guizzo d’orgoglio se vogliamo sentirci ancora veri uomini e veri cristiani!

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