4 gatti per la UE, 1 milione per il Papa
Inserito il 29 Marzo 2017 alle ore 17:41 da Don Gianni AntoniazziA Roma l’Unione europea celebra se stessa con la presenza di pochi intimi. A Milano invece una grande folla accoglie il Papa il cui stile di vita continua a convertire. Solo qualche isolato cardinale resta pieno di nostalgia
Sabato scorso l’Unione europea ha celebrato se stessa. Sopra la capitale vuota giravano gli elicotteri militari, per le strade deserte c’erano i blindati speciali e 5 mila agenti sono stati pagati per assicurare la calma di fronte a qualche sparuto manifestante. In tutto: qualche migliaio di persone.
Nella sede isolata, i responsabili dell’Unione firmavano fogli bianchi, privi di vita per il futuro, e assicuravano la spartizione dei risparmi europei ai soliti noti. In mancanza dell’applauso di qualche amico, avrebbero voluto almeno l’attenzione dei nemici, ma anche quella non c’è stata. Questa è la nostra Europa. Per sessant’anni abbiamo immolato energie e valori sull’altare di Bruxelles ed ora par di raccogliere un pugno di mosche.
Sempre sabato scorso, il Papa venuto dalla fine del mondo, incontrava a Milano le folle, quelle vere. A Monza c’era un milione di persone e lo stadio di calcio, sempre vuoto per le partite di Milan e Inter, era zeppo di cresimandi che urlavano in trionfo.
Un uomo mite, che va ai servizi chimici come tutti gli altri, mangia in compagnia di carcerati e si attarda a salutare gli ultimi.
Le due situazioni, messe a confronto, stridono e fanno disperare per il futuro dei più giovani. Per carità: guai uscire dall’Europa. Anche Darwin ripeteva che nella storia ha più probabilità di sopravvivenza della specie chi si unisce e sa improvvisare soluzioni.
Serve dunque unità fra gli stati, non però un’Europa come questa che non propone vita, gioia, speranza, fecondità e futuro.
don Gianni