Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Temprare lo spirito…

Inserito il 5 Marzo 2017 alle ore 10:28 da Plinio Borghi

Temprare lo spirito è doveroso per noi, se abbiamo intenzione di cimentarci a conquistare il posto che ci è stato riservato nel Regno dei cieli. A dire il vero sarebbe un bene per tutti, a prescindere: anche il più deciso materialista sa perfettamente che ciascun essere umano acquista spessore e “vive” alla grande se alimenta adeguatamente entrambi gli elementi di cui è composto. D’altronde, se facessimo un attimo mente locale su qualsiasi disciplina uno abbia intrapreso, sia essa di carattere sportivo o culturale o artistico, ci sarebbe facile accorgersi di quanta costanza e di quanto sacrificio c’è bisogno per poter sostenere competizioni o confronti di un certo livello, per consolidare i risultati raggiunti e ancor di più per migliorarli. Sovente mesi e anni di duro lavoro hanno come epilogo un exploit di una manciata di secondi, ma la soddisfazione è unica e indicibile e il ritorno ampiamente appagante. Non sempre si riesce a cogliere l’obiettivo e allora si riprende a lavorare. Non sono consentite soste o preparazioni dell’ultima ora: sarebbe tempo buttato e ogni sforzo compiuto sarebbe vanificato. In campo religioso e spirituale è la stessa cosa, non si dovrebbe registrare perdita di tensione, ogni giorno dev’essere una conquista. I tempi forti come la Quaresima non dovrebbero servire a “riprendersi”, a rimettersi in carreggiata, bensì ad intensificare “gli allenamenti” in vista della sfida imminente, l’impatto determinante per la nostra fede: la Pasqua di Resurrezione. Se si parla di conversione, il riferimento non è solo a chi ha dirottato dalla retta via, ma è un invito rivolto a tutti: richiamo per gli uni e stimolo a fare di più e meglio per gli altri. Si insiste sulla penitenza, quasi ingenerando la convinzione che praticare la religione sia una pizza (e qui i nostri detrattori ci sguazzano), mentre non è altro che l’impegno costante che serve a ritemprare appunto lo spirito e dal quale non può che derivare positività e beneficio. Certo, siamo fallaci, è il limite che ci impone la nostra stessa umanità: succede anche ai migliori di avere momenti di caduta, di tirare qualche stecca nonostante gli sforzi compiuti per una buona preparazione. Non importa, ci si risolleva, anche in questo senso vanno intese conversione e penitenza; ma quanto più facile è recuperare se l’impegno è stato fin qui costante e, di contro, quanta più fatica se usciamo da situazioni di rilassamento e di lassismo! Ecco, è partito il momento della verifica: approfittiamone seriamente.

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