Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Cosa dà scandalo?

Inserito il 21 Giugno 2017 alle ore 19:09 da Don Gianni Antoniazzi

È impossibile che non avvengano scandali ma guai a chi li compie: meglio per lui una pietra al collo (Lc 17,1-2). La Chiesa resta sempre fragile altrimenti non sarebbe servita la Croce. Riconosciamo però dov’è lo sbaglio

A Staranzano del Friuli un capo scout s’è sposato civilmente con un assessore di maggioranza: maschi entrambi. Il cappellano, da 40 anni in parrocchia e molto più vecchio del parroco, ha organizzato una cerimonia stravagante, ostentata sui social in segno di protesta alla Chiesa. Pazienza: fatti isolati, che oltretutto mostrano mancanza di unità e di buon gusto dentro certe comunità cristiane.

C’è di più: vicino a Napoli, Nello Ruggiero, parrucchiere di Sant’Antonio Abate ha pensato di sposarsi con se stesso, con pubblicità su una radio locale (Radio Cusano Campus). Si tratta ancora di un fatto bizzarro e del tutto singolare. Non tocca il Vangelo che da anni viene riproposto con coraggio, anche per l’alta proposta sull’amore di coppia.

Altra cosa, invece, è il matrimonio di sabato scorso. In una chiesa di Venezia si sono celebrate delle nozze che forse poco avevano a che fare con la fede e la comunità di Cristo. Alice Campello (modella blogger) e Alvaro Morata (calciatore del Real) hanno organizzato una celebrazione avvolta dalla vita mondana, ripresa sui social, una commedia o forse un teatrino con grande sperpero di denaro. Fatti simili continuiamo a compierne molti. Questi eventi generano confusione (scandalo) in chi con fragilità cerca il Vangelo. Pare infatti che la Chiesa insegua la mentalità del mondo. Dopo questi eventi non è facile, in parrocchia, proporre alla gente il matrimonio come Gesù l’ha pensato, specchio del suo amore completo per ciascuno di noi.

A Roma si è avuto il coraggio di reagire di fronte a certi eventi organizzati dalla mafia. Qui la mafia non centra di sicuro ma c’è il dio mammona che rischia di rovinare anche gli affetti più sacri.

don Gianni

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