Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Catechismo: cosa sì e cosa no

Inserito il 13 Settembre 2017 alle ore 18:55 da Don Gianni Antoniazzi

A Malcontenta il parroco ha sospeso la Cresima a causa di ragazzi troppo agitati, che hanno indotto pure le catechiste a dimettersi. Lì, come altrove, qualcuno discute anche la quota d’iscrizione d’inizio anno.

Don Giuseppe Beorchia, parroco uscente di Malcontenta, ha sospeso la catechesi di seconda media per “mancanza di rispetto, disinteresse totale e costante disturbo” da parte dei ragazzi. Anche le catechiste hanno ritirato la disponibilità al servizio e non c’è più un percorso di preparazione alla Cresima. Alcuni genitori hanno protestato, per la cattiva pubblicità che alcuni figli avrebbero ricevuto. Altri hanno fatto sapere di non condividere la quota di iscrizione di 25 euro per le “spese di catechesi”.

Mentre iniziamo le attività, chiariamoci su questi argomenti. Bisogna considerare che i ragazzi hanno 8 ore di scuola al giorno e non è facile aggiungerne un’altra per il catechismo: serve dunque pazienza. La nostra parrocchia, però, propone la catechesi alternativa al sabato mattina, quando si è più riposati. Teniamone conto. Va anche aggiunto che i gruppi piccoli aiuterebbero a smorzare le difficoltà di relazione. Ci servirebbero dunque più educatori. Pensiamoci.

Bisogna poi riconoscere che, nel momento della crescita, qualcuno può anche diventare incontenibile e non è previsto che i catechisti abbiano sempre la competenza educativa per far fronte a tutto. Senza mai negare ad alcuno i Sacramenti, dovremo forse chiedere a qualche famiglia un po’ di pazienza per organizzare un percorso adatto anche ai più vivaci.

Quanto all’offerta di iscrizione, qui da noi non domandiamo nulla perché riteniamo che l’educazione nella fede sia più opportuna se ogni cosa è gratuita. Se tuttavia una parrocchia chiedesse un’offerta annuale di 25 euro per le spese di cancelleria, riscaldamento, pulizia e quant’altro, senza lucro alcuno, non griderei allo scandalo. In fondo ci sono famiglie che spendono più di 500 euro l’anno per uno sport senza battere ciglio.

don Gianni

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