La droga uccide ancora
Inserito il 6 Settembre 2017 alle ore 20:21 da Don Gianni AntoniazziÈ già allarme per le sette morti da overdose accadute negli ultimi tre mesi nella nostra città
Tragedie che chiedono risposte immediate chiamando in causa anzitutto le famiglie e le scuole.
Una ragazza di 21 anni è stramazzata al suolo all’incrocio tra viale Vespucci e via Bissuola. Un uomo di 44 è stato trovato esanime nel letto di un hotel in via Trento, annientato dall’ultima dose fatale. Sono gli ultimi due casi di una strage provocata dagli stupefacenti, tornati a scorrere con sostanze tanto più potenti quanto pericolose: solo quest’estate sette persone hanno perso la vita perché tossicodipendenti.
C’è chi parla di droga-killer, come se non fosse responsabilità di chi sceglie se farne uso. Tante volte si ricorre a un linguaggio che fa confusione: chi muore è una persona solare, nell’energia dell’età giovane, alla ricerca della sua strada come tutti, stroncata improvvisamente. In realtà si dovrebbe avere il coraggio di chiamare ogni cosa con il suo nome e dire che questi ragazzi e questi adulti che muoiono con l’ultimo buco, si sono spenti poco per volta e non a caso.
Cosa fare? Forse una strada c’è. Di sicuro non è quella della legalizzazione. Guardiamo, piuttosto, a esperienze virtuose: ad esempio in Islanda hanno constatato che lavorando sulle famiglie e le scuole la dipendenza è scesa
in pochi anni dal 35 al 7%. I rapporti tra genitori e figli sono decisivi, come ha ricordato anche il Patriarca Francesco nei giorni scorsi. Noi adulti siamo chiamati a educare e responsabilizzare, accompagnando i ragazzi a credere in se stessi e nelle loro capacità.
Sempre con amore: perché solo questo cambia nel profondo.
don Gianni