Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Vatti a fidare delle promesse!

Inserito il 1 Ottobre 2017 alle ore 10:21 da Plinio Borghi

Vatti a fidare delle promesse! È diventato un luogo comune che i politici in ciò hanno surclassato anche i marinai, specie in campagna elettorale. Che non crediamo però di toglierci con nonchalance la polvere dalle spalle, come se questo non ci riguardasse: essi ci rappresentano alla grande e soprattutto non se la sono inventata la tecnica dello scaricabarile quando vengono sgamati. Infatti, la percentuale di chi traffica pur di guadagnarci o semplicemente apparire è inversamente proporzionale a quella di coloro che poi, se le cose vanno storte o non riescono a stare al passo, si assumono in pieno le proprie responsabilità. Ha voglia di predicare San Paolo (II lettura di oggi) che “ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma piuttosto quello degli altri”! Ci vorrebbe Diogene con la sua lanterna per scovarne. Se poi la guardiamo con la lente della frase precedente: “Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a sé stesso”, non basta più nemmeno la bacchetta del rabdomante. Sotto quest’aspetto, la parabola che Gesù racconta nel vangelo sembra addirittura sopra le righe, oltrecché chiaramente retorica: è ovvio che fa la volontà del padre il figlio che, pur inizialmente rifiutandolo, poi esegue l’ordine, al contrario di quello che dice subito di sì e poi latita. Sta di fatto che del primo si trovano ben scarsi imitatori, anche perché non conviene: nessuno si accorge, non c’è palese riscontro; mentre del secondo gli omologhi si sprecano, come si diceva all’inizio, e intanto incassano plausi e consensi. Attenti però a fare i furbi. Subito dopo il nostro Maestro scende a piedi uniti e colpisce duro: “In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”. E per chi sgrana gli occhi e magari polemizza pensando che bisogni solo essere degli ex per avere attenzione aggiunge: “È venuto Giovanni sulla via della giustizia e non gli avete creduto (e poi dirà: non vi siete nemmeno pentiti così da credergli); i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto”. Sulla stessa lunghezza d’onda è la prima lettura dal libro di Ezechiele: se il giusto si allontana per commettere iniquità, muore; se l’ingiusto desiste dal male e, pentito, agisce con rettitudine, vivrà. Misericordia per tutti, sì, ma ho la vaga impressione che se qualcuno si approccia convinto di essere più furbo, e magari confezionando un comportamento ingannevole a suo uso e consumo, avrà filo da torcere per ottenerla.

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