Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Il segno della benedizione

Inserito il 29 Novembre 2017 alle ore 18:19 da Don Gianni Antoniazzi

L’8 dicembre la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. Le letture passano dall’antica maledizione sul serpente alla perenne benedizione sull’umanità intera.

La liturgia dell’Immacolata ci offre pagine bibliche singolari e profonde. Nell’Antico Testamento c’è il ricordo della prima maledizione: “Maledetto il serpente più di tutte le bestie selvatiche” (Gn 3, 14). è la condanna di Dio contro le realtà che rovinano la natura umana.

Purtroppo questa parola è stata usata anche altre volte, ma dall’uomo contro i suoi fratelli e Dio stesso. Così, con queste divisioni, il segno doloroso del peccato e della rabbia è entrato nel mondo e anche ora ci perseguita. Forse non sempre arriviamo a pronunciare un’imprecazione, ma ci sono momenti in noi e negli altri che possono suscitare l’atteggiamento della ribellione. Ahimé, avviene anche con Dio, perché non capiamo se e quanto Egli ci ama.

È un atteggiamento terribile, quello dell’odio, che si riproduce nella storia. Tuttavia la fatica dell’esistenza non va attribuita agli altri ma al “peccato” che genera malcontento, tristezza, tensioni e guerre. Le letture dell’8 dicembre però fanno risuonare anche il valore contrario. Il Vangelo scrive: «Benedetta tu… benedetta tu tra le donne!» (Lc 1, 42). Questa parola rivolta dall’angelo a Maria indica il meglio di noi stessi: chiamati non a maledire, ma a benedire l’esistenza nostra e degli altri, la vita e il futuro. L’Immacolata è segno di questo, del bene straordinario presente in ciascuno di noi.

don Gianni

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