Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

I laici nella Chiesa

Inserito il 3 Gennaio 2018 alle ore 19:09 da Don Gianni Antoniazzi

Dopo il Concilio Vaticano II sono state riconosciute ai laici sempre più spazio e maggiori responsabilità nella vita ecclesiale: si tratta di un servizio prezioso che si auspica più stabile.

Il legame della gente con la “Chiesa” è particolare. In occasione dei funerali, spesso mi riferiscono che il defunto era credente in Cristo, ma slegato dall’Istituzione. Come se si potesse amare il Gesù dei Vangeli, senza responsabilità verso i fratelli di cammino segnati da fragilità. Dall’altro lato però, grazie a Dio, ci sono anche laici che si considerano parte della Chiesa e la sostengono con passione. Dopo il concilio Vaticano II, per esempio, si sono aperte le strade del diaconato, accolitato e lettorato dei laici. Ci sono anche ministri straordinari incaricati di portare la comunione ai malati o distribuirla durante la Messa. I ruoli dei laici sono molti e vanno dal catechista all’educatore, a chi “presiede” alla carità e via dicendo: una fioritura di carismi.

Certi laici possono essere più preziosi di un prete. Ricordo, per esempio, Desiderio Boso, un postino di Eraclea, che ha avuto a cuore le vicende di un piccolo oratorio in località “Paluda”. Senza essere smentito posso dire che dalla sua passione sono nate molte vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Certo che bisogna stare attenti, perché, come in tutte le altre circostanze, anche nella Chiesa non è possibile lavorare senza il dolce peso della stabilità. Un laico non può chiedere di prestare servizio solo quando la presenza non comporta la croce. Anche la vita di questo mondo entra in crisi quando manca stabilità. Figuriamoci nelle questioni della fede. Coraggio dunque: esorto tutti alla scelta stabile del Vangelo. I frutti danno soddisfazioni straordinarie.

don Gianni

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