Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Mamma quanti falsi maestri!

Inserito il 28 Gennaio 2018 alle ore 09:58 da Plinio Borghi

Mamma quanti falsi maestri! Chi ha avuto l’avventura, come me, di assistere all’evoluzione di questa società post bellica e in particolare a quel picco storico che fu il ’68 non può che convenirne, specie dopo che l’epilogo ha smascherato gli attori in malafede. Sono sorti come i funghi e con l’aggravante che hanno avuto troppi seguaci, molti dei quali non si sono arresi nemmeno di fronte all’evidenza. Annidati in tutte le categorie di cittadini, fino alle altre sfere, sono costretti a mugugnare sotto vento, salvo riflussi nostalgici quando pensano di trovare terreno fertile per riprendere vecchie tesi ormai stantie. È umano, ma il guaio è che continuano, da bravi revanscisti, a rompere le uova nel paniere a chi sta con fatica costruendo un minimo di compattezza e portando nel Paese un po’ di chiarezza, sociale, politica, storica e financo religiosa. E fin qui passi: fa parte dei cicli e ricicli della vita; ma il guaio più grosso è che riescono a trovare ancora humus fra le nuove generazioni, che spesso e volentieri non fanno che riproporti dei “dejà vu” come se inventassero qualcosa di nuovo e questo, lo dice uno che conserva ancora qualche nostalgia di talune impostazioni e di vecchie battaglie, è semplicemente deprimente. Non faccio nomi o riferimenti perché si spazia ovunque, da destra a sinistra, nella Chiesa e nei suoi detrattori. Né, pur rilevandolo, mi meraviglio più di tanto, perché il fenomeno esiste da sempre ed è la storia prima o poi a farne scempio. C’era anche ai tempi di Gesù, tanto che è lui stesso, unico e vero Maestro, a metterci in guardia dai falsi maestri che si sarebbero affacciati nel corso dei tempi. Il vangelo di oggi descrive un suo intervento in sinagoga e chi lo ascolta, a proposito di quanto si diceva la settimana scorsa, si accorge che parla come uno che ha autorità, che ci crede e si mette in gioco, non come gli scribi e i farisei che erano abili a caricare gioghi sulle spalle altrui. E quel Maestro ci sta parlando da oltre duemila anni, con la sua parola ha fatto e guidato la nostra storia. Vorrei tanto dire a chi si erge a inventore dell’acqua calda: “Ma cosa cerchi rimestando nel torbido? Hai una Parola chiara, adatta alle tue aspirazioni di giustizia ed equità, che è sempre nuova e fresca, proferita da un Maestro ineguagliabile, che ti accompagna e ti è guida, purché ti appoggi con coerenza e fiducia. La puoi usare come metro per valutare chi ti vuol abbindolare. Di che altro hai bisogno?”

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