Non ditemi dissacrante…
Inserito il 11 Febbraio 2018 alle ore 10:02 da Plinio BorghiNon ditemi dissacrante, ma quando m’imbatto nel vangelo di oggi non riesco a fare a meno di ricordare quella ormai nota barzelletta di Gesù che, vista inefficace la sua prima venuta sulla terra, tanto l’umanità è deviata, decide di ritornare ad incarnarsi. Senza rifare la trafila, sceglie direttamente una figura adatta, che ritiene sia quella del medico di base e immediatamente la sua fama di guaritore si diffonde. Un tale, cui un amico confida di essere incappato in un male incurabile, lo induce a rivolgersi a questo portentoso medico e così avviene. All’uscita dall’ambulatorio, il tale nota che l’amico è molto sollevato. Ansioso, gli chiede se avesse ottenuto la guarigione. “Certo!”, risponde l’interessato, “Prima mi ha parlato così bene da sollevarmi il morale e poi mi ha guarito!” “E non sei contento?” “Sì, però..” “Però?” “Nemmeno questo ti visita!”. Fuor di battuta, carica di sarcasmo sul metodo, ben diverso è l’epilogo del brano evangelico, che stavolta ha per protagonista un lebbroso. Prima di tutto Gesù non solo lo visita, ma gli legge nel profondo e coglie nella supplica del malcapitato “Se vuoi, puoi guarirmi!” non tanto una strumentale sviolinata quanto una fiducia incondizionata: a quell’epoca chi mai riusciva lontanamente a pensare di poter uscire dal “tunnel” della lebbra? Si era talmente convinti dell’irreversibilità del processo che si diventava ipso facto dei reietti sociali. In secondo luogo la guarigione, com’è stato per l’indemoniato dell’altra settimana e come sarà per tutti gli altri casi, deve diventare affermazione di una scelta di campo (non sono venuto per i sani ma per gli ammalati), dimostrazione di un’attenzione per i più deboli ed emarginati e soprattutto testimonianza di una fede tanto forte da spostare le montagne: va’, dirà spesso Gesù, la tua fede ti ha salvato. Aveva voglia il Maestro che colui se ne stesse zitto e si limitasse a un’offerta formale al tempio! Ha fatto una caciara tale da metterlo in difficoltà. Altro che la perplessità di quello della barzelletta! Oggi, guarda caso, festeggiamo anche la Madonna di Lourdes, una figura particolarmente collegata alle guarigioni. Chi ha avuto modo di andarci si è reso conto che già la tensione di fede che si percepisce colà costituisce di per sé un miracolo costante. Solo questa, unita alla preghiera, ha poi innescato e il florilegio di miracoli “fisici” che conosciamo. Supplichiamo Maria affinché, nella nostra fragilità, abbiamo a poter sempre contare sulla forza della fede.