Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

A me una leva e alzerò il mondo

Inserito il 22 Aprile 2018 alle ore 10:11 da Plinio Borghi

A me una leva e alzerò il mondo, disse pressappoco Archimede, esprimendo così un concetto che aveva sì tutto il suo fondamento tecnico, ma rivestiva anche un importante indirizzo di vita sotto ogni profilo. In fin dei conti non ci fu granché da scoprire: basta una stanga e un fulcro e, fatti i conti tra peso da sollevare e resistenza del materiale, il gioco è fatto. Quel fulcro, tuttavia, ci indica come in tutte le cose ci sia bisogno di un punto d’appoggio che ti sia riferimento e ti consenta di sviluppare in modo mirato tutto il tuo potenziale. Tanto vale pure nei rapporti umani (gli stessi affetti trovano un loro slancio nel reciproco supporto), nei campi scolastico, culturale, sociale, politico e financo, anzi, soprattutto in quello spirituale. Come non esiste che uno pensi di librarsi in qualsivoglia disciplina senza trarre spunto dai percorsi già attuati da chi lo ha preceduto e senza essere impostato da insegnanti e insegnamenti ben precisi, così è per le esigenze dello spirito, che, per noi credenti in particolare, sono sostenute dai riferimenti sicuri che stanno alla base della nostra fede. Nella fattispecie per noi cristiani il nostro rifugio e la nostra sicurezza è Gesù Cristo, morto e risorto, e il fulcro è costituito dal Vangelo. Va anche detto, a ragion del vero, che nessuno è disposto a consegnarsi a occhi chiusi al primo che passa e ti alletta: ne va della tua vita. Ne consegue che, nei limiti del possibile, i tuoi maestri sono oggetto di selezioni accurate e devono darti le dovute garanzie. Noi, con Gesù, non abbiamo di questi problemi: siamo noi a essere stati addirittura scelti, siamo le sue pecore ed Egli è il nostro pastore, ci conosce ad uno ad uno e noi conosciamo Lui, distinguiamo la sua voce; se ci perdiamo è sempre Lui che viene a cercarci. Chi altro può vantare un rapporto simile col proprio maestro? Detto questo, però, non adagiamoci sugli allori: siamo impegnati a corrispondere a tutta quest’attenzione, prima di tutto cercando di essere uniti (ricordiamo il saluto “Pace a voi!”, col quale il Risorto continua a esordire) e poi sostenendo e aiutando la Chiesa, sposa di Cristo e strumento terreno per la realizzazione del Regno, nel compito che egli le ha affidato. Oggi è la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, ma non basta pregare, occorre anche sollecitarle e promuoverle, per essergli in concreto riconoscenti e perché si realizzi il suo desiderio: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre”.

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