Dare una speranza contro il vuoto
Inserito il 11 Aprile 2018 alle ore 19:12 da Don Gianni AntoniazziQualcuno pensa che la storia, le identità e anche la fede siano degli ostacoli all’integrazione fra le diverse culture. Vale il contrario. Sono il vuoto e la mancanza di riferimenti che generano fantasmi.
Qualcuno lavora perché lo spazio pubblico sia “vuoto”, senza simboli di identità, slegato da riferimenti al passato, privo di qualsiasi valore di appartenenza. Secondo costoro, soltanto in questo modo ci sarebbe una vera occasione di integrazione, libertà e democrazia. L’esperienza però insegna che vale il rovescio. Lì, dove i valori del passato sono stati tolti, dove non viene riconosciuta alcuna fede, dove regna il “vuoto” culturale, lì cresce l’orrore e la sopraffazione del potere è più rapida, anche perché esso non deve misurarsi con la forza della cultura e dei valori. Il vuoto produce indifferenza per la vita, per il futuro.
Bisogna ribadire dunque che l’integralismo e la violenza non nascono da un’appartenenza religiosa. Semmai, al contrario, si moltiplicano laddove non c’è una vera ricchezza di valori. Basta ricordare un episodio del Vangelo: morto Gesù, gli apostoli stanno chiusi nel cenacolo, del tutto intransigenti nelle loro posizioni. Quando si aprono alla fede nel Risorto e accolgono il suo Spirito diventano più accoglienti: spalancano le porte e accolgono chi la pensa in modo diverso. Non bisogna dunque dar retta ai maestri del vuoto, ma proporre sempre l’incontro con Dio. È uno dei doni più preziosi che possiamo fare.
don Gianni