Che la legge dia vita
Inserito il 21 Giugno 2018 alle ore 20:05 da Don Gianni AntoniazziSe le leggi conferissero vigore e salute, l’Italia sarebbe fra i Paesi più vitali del pianeta
Siamo invece fra i più vecchi. Talvolta le norme invece di migliorare, peggiorano l’esistenza
Un anno fa, in una piazza a Torino, trentamila persone seguivano la finale di Champions di calcio. Poco dopo le 22, quattro balordi hanno spruzzato peperoncino. Volevano rubare, profittando della confusione. La gente è scappata e, nel panico generale, in 1.500 sono rimasti feriti mentre una donna, Erika di 38 anni, è morta. Una commissione ha indagato gli organizzatori sui requisiti di sicurezza e in pochi mesi è stata confezionata una legge così gravosa da rendere opprimente l’organizzazione di un evento pubblico.
Per la sagra, appena conclusa, è stato un tormento: si è calcolata la superfice del terreno, il numero di presenze, gli accessi, le vie di fuga, gli estintori, le distanze perimetrali e adempiuti altri requisiti. In caso di incidente qualcuno avrebbe comunque potuto obiettare qualche inadempienza, in ogni caso la responsabilità sarebbe rimasta al parroco.
C’è da chiedersi: nell’ultimo periodo chi organizza eventi adempie a tutto? E di questo passo, fra 15 anni, qualcuno avrà il coraggio di proporre una festa per la vita del quartiere o dovremo chiuderci in un’esistenza privata e virtuale? E dunque: questo tipo di leggi sono fatte per la vita o soltanto sull’onda dell’emozione, quasi per raccogliere consenso e voti?
Se fosse possibile, metterei una regola per coloro che le leggi le scrivono e le applicano senza discuterle: che diano al Paese tanta vita quanta ne tolgono col loro operato. don Gianni