Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

La capacità di persuasione

Inserito il 26 Agosto 2018 alle ore 11:02 da Plinio Borghi

La capacità di persuasione è una dote indubbiamente molto rara, poiché deve tener botta a parecchi ostacoli che vanno dai limiti personali alla diffidenza altrui; questa a sua volta generata o da antipatie o da pregiudizi per ragioni di appartenenza a differenti gruppi o schieramenti, sia di ordine sociale che religioso. Nella mia prolungata frequentazione di ambienti politici, sindacali, ecclesiastici e del volontariato raramente posso dire d’aver incontrato persone che mi abbiano persuaso. Infatti, non basta essere dei bravi oratori o degli eccellenti predicatori per riuscire a trasmettere credibilità in quello che si sta propugnando, ma serve una marcia in più: far percepire l’onestà intellettuale, dare prova di consequenzialità nelle scelte e nel comportamento, far sentire che il rispetto per gli interlocutori, pur di opinioni diverse, è reale. Purtroppo, invece, la maggior parte dei personaggi che si rivolgono al pubblico si preoccupano di affinare il linguaggio, di costruire discorsi ad effetto, di far presa con progetti anche interessanti, ma afferri che sono molto attenti a far passare una posizione di parte e preconcetta che alla fine non ti convince o almeno non fino in fondo. Mi verrebbe da citare qualche esempio di stelle rare che han brillato in quest’ultimo secolo, ma rischio di trascurarne alcune e soprattutto di mettere in cattiva luce degli ottimi maestri, che hanno dato e formato molto, pur privi della dote di persuasione, che poi è un fatto del tutto soggettivo: quel che non ha persuaso me può benissimo aver convinto altri. Ognuno filtri le proprie esperienze con quest’ottica e ne tragga le relative valutazioni. Quello che oggettivamente possedeva la dote della persuasione era senz’altro Gesù Cristo, che predicava e agiva spassionatamente: in lui non si avverte barlume di tornaconto personale, ha un progetto di salvezza che ti stimola, un messaggio che ti coinvolge, parole che ti penetrano. Certo, tutto ciò ti interpella pure, in quanto, pur lasciandoti ampia discrezionalità di seguirlo o meno, è esigente e non si accontenta di mezze misure. Ne abbiamo palese riscontro nel vangelo di oggi, quando avverte serpeggiare nei suoi interlocutori profonde reticenze. Li lascia andare senza remore per la loro strada e anzi provoca in tal senso anche gli apostoli: “Forse anche voi volete andarvene?”. E qui, dalle parole di Pietro, scatta la prova di una ineguagliabile capacità di persuasione: “Da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna..”. Usiamo questo metodo, prima di inseguire da imbambolati tanti falsi maestri!

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