Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Forza che arriva anche da fuori

Inserito il 9 Gennaio 2019 alle ore 19:38 da Don Gianni Antoniazzi

Nell’anno appena trascorso la nostra parrocchia ha registrato qualche prezioso segno di ripresa. I dati, però, evidenziano che i motivi di speranza vengono spesso anche dall’esterno: Carpenedo vive perché sa accogliere

Indichiamo i dati più significativi del 2018. I battesimi sono stati 45. Furono 31 nel 2017 e 44 l’anno precedente.

Le comunioni e le cresime hanno, invece, evidenziato una flessione: 48 comunioni rispetto alle 74 e 51 degli anni prima e 47 cresime mentre furono 64 e 71 nel biennio precedente. Questi ultimi dati, però non ci preoccupano oltre misura: sono due classi di fiacca. Già a maggio, per esempio, avremo 64 prime comunioni. Nel 2018 ci sono stati 13 matrimoni a fronte degli 11 e 9 nei precedenti due anni. Diminuiscono un poco i funerali: passiamo dai 75 del 2017 e 70 del 2016, ai 62 del 2018.

Fin qui i dati nudi e crudi, che però vanno interpretati. Propongo dunque due considerazioni. Facendo la benedizione delle famiglie, si scopre che la parrocchia è ulteriormente invecchiata. L’età media dei residenti è ora intorno ai 47 anni. I nati in parrocchia sono pochissimi: appena 17. Così pure la catechesi vede meno della metà di bambini presenti nelle nostre strade. Il resto viene da fuori. E questo accade non per stima verso il parroco, ma perché questa gente ha mantenuto qui le proprie radici: qui ci sono i nonni, qui vanno più comodi con la catechesi e qui sognano di tornare ad abitare. Quanto ai funerali, bisogna invece notare che aumenta il numero di coloro che domandano la liturgia direttamente in cimitero anche per ragioni di comodità e convenienza. È un fatto diffuso in tutte le città del Nord. Per esempio: a Bologna si celebrano oramai le esequie quasi solo al camposanto. Al numero dei nostri defunti andrebbero dunque aggiunte anche tutte le liturgie celebrate nella chiesa del cimitero.

In conclusione: come avviene in tutta Italia, anche Carpenedo sta facendo fatica e sarebbe una realtà triste se non fosse accogliente. La maggior parte della festa viene infatti dall’esterno, da chi in qualche modo ha qui il suo cuore.

don Gianni

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