La preghiera personale
Inserito il 16 Gennaio 2019 alle ore 14:04 da Don Gianni AntoniazziTalvolta tendiamo a trascurare le belle abitudini che i nostri nonni e genitori ci hanno trasmesso. Raccogliersi in preghiera per qualche minuto al mattino e alla sera è un pilastro robusto per la vita
A poco a poco, con gli anni, ci si abitua a mettere da parte le buone abitudini di quando eravamo bambini. Ci pare infatti che diventare grandi significhi andare oltre a quello che i genitori ci hanno trasmesso.
Fra le usanze più comuni, imparate in tenera età, c’era quella di andare a letto la sera con un segno di croce e fare altrettanto il mattino con la sveglia. Si pregava con un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria, poi si aggiungeva un Angelo di Dio e un L’eterno riposo per i defunti.
Cose puerili, ci pareva. Perché poi l’indipendenza, la libertà, le responsabilità gravose, le scadenze, l’affollarsi di preoccupazioni più urgenti han preso il sopravvento e il resto è andato in secondo piano.
Invece bisogna imparare daccapo, perché a mano a mano che si cresce ci si accorge che nella realtà si può far poco, sempre meno di quanto speravamo, che la vita non va come si pretende, che sono infinite le questioni incomprese e le paure. Quant’è importante, allora, per noi che vogliamo essere di Cristo Gesù, riabituarci a fissare lo sguardo sul Vangelo!
Basta un pensiero al mattino e alla sera, e tutto cambia, come cambia lo scorrere dei giorni e delle ore. Cambiamo anche noi.
don Gianni