La Pasqua resiste
Inserito il 17 Aprile 2019 alle ore 16:49 da Don Gianni AntoniazziLa risurrezione di Gesù che festeggiamo oggi ci conferma che l’edificio della fede in Cristo non crolla
Resta solido purché almeno una volta ciascuno possa avere un incontro personale con il Risorto
Oggi celebriamo la Pasqua, il passaggio di Gesù dalla morte alla vita eterna. Anche noi, superata la frontiera del tempo, saremo con Lui. Questa gioia, tuttavia, è fragile come sono precari l’uomo e le sue opere terrene: il disastro di Notre Dame a Parigi ce lo ricorda.
Serve un’esperienza personale del Cristo Risorto. È necessario incontrarlo, come i due discepoli di Emmaus. Questo incontro può realizzarsi realmente, ma non su un piano fisico e verificabile. I due discepoli in cammino non riconoscono il volto del Maestro né il timbro della sua voce, eppure dopo sono convinti di aver camminato al Suo fianco.
Così avviene anche per noi. Talvolta lo abbiamo vicino, ma non lo vediamo. I nostri occhi sono oscurati dalla tristezza. D’altra parte neppure gli strumenti di questo mondo, nati nello spazio e nel tempo, possono aiutarci nel misurare la presenza dell’Infinito e dell’Eterno. è qui che la Scrittura ci apre il cuore e la mente e arriva il coraggio di superare la delusione e la paura.
Compiamo il salto della fede che non è un’illusione, bensì il complemento della ragione. Fosse anche solo per un istante, intuiamo in modo autentico la vicinanza del Signore Risorto. La vita, così, si trasforma e la fede in Lui ci edifica in maniera sempre più solida.
don Gianni