Il ragionevole dubbio
Inserito il 15 Dicembre 2019 alle ore 10:01 da Plinio BorghiIl ragionevole dubbio che interviene in qualsiasi fase operativa è cosa buona e giusta, perché induce a una continua verifica di quanto si sta facendo. L’eccessiva sicurezza è foriera di errore, perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Inoltre, il dubbio ci costringe ad essere guardinghi, specie se c’è chi si diverte a perpetrare l’inganno. Nel campo dell’informatica ne abbiamo ben donde di filibustering fra hacker, fake news e leoni da tastiera. Anche sul piano intellettuale incontriamo imbonitori di ogni sorta; non parliamo poi di quello spirituale, se perfino Gesù, poche settimane fa, ci metteva in guardia dai falsi profeti, inclusi coloro che si sarebbero presentati spacciandosi per lui. Meglio allora qualche dubbio in più che restare buggerati. Anche Maria, dicevamo domenica scorsa, ha dubitato all’annuncio dell’Angelo Gabriele. Oggi, poi, abbiamo un esempio che suona quasi a contraddizione: Giovanni Battista, che pur conosceva bene Gesù, che ha sussultato nel ventre di sua madre quando ha ricevuto la visita di Maria, che l’ha indicato agli astanti quando Colui al quale non era degno di legare i calzari, si è presentato al battesimo sul Giordano, manda i suoi emissari a verificare se è proprio lui quello che deve venire o se dovevano aspettare qualcun altro. Il suo pare un eccesso di dubbio che rasenta un’incertezza negativa. Eppure ci insegna che analizzare e avere riscontro della verità, purché serva a fare un passo avanti nel percorso, non è mai eccessivo. Probabilmente è stato stimolato dal notare ancora qualche titubanza nei suoi seguaci, forse gli erano state riportate notizie distorte, tant’è che il Messia non risponde agli interlocutori dicendogli semplicisticamente: “Ditegli che sono io”, bensì mette in risalto i fatti, per dimostrare la loro corrispondenza alle scritture e alle profezie, e invita gli ambasciatori a riportarglieli. In termini teatrali si potrebbe dire che il Maestro ha retto la battuta, gli ha fatto da spalla. D’altronde conosceva bene Giovanni, tanto da tesserne subito dopo lodi sperticate. Attenti, però, noi che stiamo “smanettando” sull’App del Natale, alla sottolineatura finale: “Fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Una qualifica che spetta a ciascuno di noi se sapremo cogliere la prospettiva insita nella comprensione totale di questa nascita che si rinnova, ci rinnova e ci garantisce. Fra poco ci siamo, ma se sapremo “lavorare” bene sarà solo l’inizio di una bella avventura.