Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta dell’8 dicembre 2019

Inserito il 4 Dicembre 2019 alle ore 16:52 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta dell’8/12/2019. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Ss. Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Non c’è posto per loro

Inserito il 4 Dicembre 2019 alle ore 16:46 da Don Gianni Antoniazzi

Il Natale ci ricorda la difficoltà anche di Maria e di Giuseppe nel trovare un posto adatto per il parto. Il Vangelo si esprime con delicatezza: non lo indica in una locanda, ma in un luogo più riservato, definito poi come grotta.

Negli ultimi anni le coppie con figli non trovano appartamenti in affitto. Succede così: una legge del lontano 1978 prevedeva che, per dare sfratto ad una famiglia con minori, fosse necessario attendere un alloggio sostitutivo. In caso di necessità, i servizi sociali del Comune di residenza avrebbero dovuto mettere a disposizione un locale di edilizia popolare. Negli ultimi tre anni, però, manca la disponibilità degli alloggi pubblici. A questo si aggiunge la lentezza della burocrazia e della legge.

È diventato quasi impossibile allontanare dalla propria casa una famiglia con figli piccoli. Bene, dirà qualcuno, una garanzia per i minori. No: il rovescio. Chi occupa l’alloggio se lo tiene stretto e può non pagare l’affitto ché tanto nessuno lo allontana. Rovina però il rapporto coi proprietari e inquina le scelte dell’intera città, perché chi ha un appartamento disponibile si guarda bene dal darlo a una famiglia con figli. Abbiamo decine di richieste da parte di genitori che non trovano un alloggio! O meglio, in affitto si potrebbe trovare, ma servono garanzie straordinarie, gente con referenze solide, due stipendi fissi, un elevato grado di istruzione e via dicendo: persone che potrebbero permettersi un mutuo.

Nel caso di famiglie normali, anche buone, la situazione è disastrosa e lo abbiamo verificato. Come trovare la soluzione? Chi vive in affitto deve imparare il rispetto delle regole altrimenti altri pagano per la sua pigrizia. Il Comune, che già fa abbastanza, dovrebbe premere di più sugli Enti preposti alle case popolari affinché siano compiuti con celerità i restauri di quelle disponibili. In via Ligabue, per esempio, l’Ater tiene chiuse otto abitazioni. Forse sarebbe anche il caso di rivedere la legge per riequilibrare il mercato, altrimenti i minori un tetto se lo possono sognare.

don Gianni

Wait, please…

Inserito il 1 Dicembre 2019 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Wait, please… Quante volte appare questa scritta sui congegni elettronici in uso! Spesso accompagnata da una rotellina che continua a girare o da una barretta che s’illumina progressivamente a mano a mano che la ricerca continua o l’applicazione si sta scaricando. Se poi lo strumento è vecchiotto o poco potente e l’App è complessa o “pesante”, l’attesa si prolunga per un tempo indefinito. Inutile forzare la mano: si rischia di bloccare il processo col risultato opposto, se non peggio. Anche in questo campo vige il detto che la fretta è nemica del bene. Forse è proprio la smania di far tutto e presto che accelera in modo esponenziale la corsa alle nuove tecnologie e l’accantonamento come obsoleti di meccanismi che, tutto sommato, rispondevano ancora alle esigenze minimali per cui li abbiamo comprati. Non c’è in questo alcun margine di educazione, anzi, si tende ad un comportamento irrazionale, fino al punto d’entrare in gara per arraffare per primi l’inutile oggetto del desiderio, magari con code fuori dal negozio in ore antelucane. Un tempo il saper attendere era parte integrante della nostra formazione in tutti i campi, ivi compreso quello sessuale, dal quale concetto scaturiva il senso del rispetto: della natura e dei suoi tempi, degli altri e delle loro esigenze, e così via, almeno intenzionalmente. Oggi si vuol bruciare tutto sul nascere: si violenta la natura con coltivazioni intensive e OGM, si rinuncia a priori alla trepidazione dell’attesa e poi, in assenza di una soddisfazione ormai consumata, i rapporti diventano usa e getta come i congegni elettronici. Natale è da mo’ che sta facendo la stessa fine, sicuramente nell’ambito profano: per il commercio e la pubblicità già lo stiamo vivendo in anteprima con panettoni, pandori e offerte varie; le luminarie si stanno accendendo un po’ ovunque (qualcuno addirittura non le ha nemmeno tolte per non rifare la fatica di rimetterle). Non c’è tempo per attendere, la tredicesima è quasi in pagamento e la corsa ai regali va sollecitata. Il guaio è che quest’ansia tende ad influenzare anche il campo religioso, dove invece, da tutte le letture, s’invita a passare l’attesa con gioia, in prospettiva di vivere e godere infine in modo pieno dell’evento per antonomasia. È così pure nel parto e a nessuno passa per la testa di accorciare l’attesa né un parto prematuro è accolto a cuor leggero. Per noi cristiani il Natale è l’App per eccellenza. E allora, scarica l’App! E attendi il tempo giusto.

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