Eh no, qui si sta barando…
Inserito il 23 Febbraio 2020 alle ore 10:00 da Plinio BorghiEh no, qui si sta barando. Passi il discorso della montagna con la sfilza di Beatitudini che ne scaturiscono, tutte in controtendenza, ma si sa che il Messia non è venuto per fare l’allineato. Passi anche il concetto che dobbiamo essere (sale) senza apparire (mai visto nessuno andare contromano senza che nessuno se ne accorga!). Passi pure il fatto che questo tanto atteso Salvatore non si prefigga di abolire la legge, ma “solo” di perfezionarla, come abbiamo visto domenica scorsa (e già qui ci sarebbe da ridire, intanto per gli esempi tirati al massimo e poi perché alla prova dei fatti, con la scusa di osservarla per amore, siamo più “vincolati” di prima). Che si arrivi ora a pretendere di agire “contro natura” è eccessivo e che a farlo sia proprio il nostro Maestro, che ben conosce i nostri limiti congeniti, lascia perplessi. Non vorrei essere blasfemo nel sospettare che a barare sia proprio Lui. Non opporsi al malvagio, porgere l’altra guancia, non solo lasciare che ti derubino ma dare anche di più di quello che chiedono, fare più strada di quella che ti costringono a percorrere, non voltare le spalle a chi ti chiede un prestito, amare anche il nemico sembra proprio il colmo, specie se detto da Chi, per esserti veramente vicino, si è fatto uomo in tutta la sua accezione. Ma come, non lo sa Gesù della nostra indole aggressiva? Non gli bastano tutte le guerre che continuiamo a scatenare anche per futili motivi, senza contare il senso di fratellanza dimostrato da Caino? Non ha preso atto di tutto il nostro egocentrismo, che prescinde dal mero istinto di sopravvivenza? Certo che è a conoscenza di tutto e allora come può pretendere che se mi pestano un piede non reagisca come minimo con un calcio? Non ha forse reagito anche lui in malo modo con i mercanti del Tempio perché profanavano la casa del Padre? Allora bara, perché spinge al massimo l’acceleratore di una macchina che non è in grado di rispondere. E lo sa, tanto è vero che ci disarma spiegando che se seguiamo i nostri istinti siamo come tutti gli altri e che merito ne avremmo? Egli ci vuole santi, eroi nella fede. Nella prima lettura Dio parla negli stessi termini a Mosè: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”. Certo, la santità del Vecchio Testamento non ha gli stessi contorni, ma la sostanza è quella. Allora Gesù bara, ma è una provocazione per stimolarci, perché non ci vuole uguali, bensì migliori in assoluto. Non ci resta che raccogliere la sfida e superare noi stessi.