Luce degli occhi miei!
Inserito il 2 Febbraio 2020 alle ore 10:02 da Plinio BorghiLuce degli occhi miei! Quante volte pronunciamo questa frase sollevando per aria il tenero virgulto che ci sorride divertito! Beh, come genitori senz’altro, più ancora le mamme, ma anche i nonni se la cavano e forse con molta più enfasi dei genitori stessi: vedono in questo frugoletto il compimento delle loro aspettative, sentono che sarà lui a dare concretezza a ciò per cui hanno finora lottato e nella gran parte dei casi lo stanno ancora facendo. Forse non riusciranno a vedere come lo farà, è la logica del ciclo della vita, ma si sentono già fortunati perché la risposta alle attese è già lì, fra le loro mani. I genitori avranno poi il compito di allevare, educare e avviare, i nonni solo di goderselo (salvo coinvolgimenti maggiori, ma non è questo il punto). Ebbene, c’è stato un vecchio profeta, descritto nel vangelo di oggi, certo Simeone, che rappresenta alla perfezione questi sentimenti. A lui, uomo pio e giusto, lo Spirito Santo di cui era ripieno aveva promesso che non sarebbe morto prima di aver incontrato il predestinato a salvare Israele. L’ansia lo pervadeva quel giorno e sentiva che il momento era giunto, tanto da precipitarsi al tempio in concomitanza con l’arrivo della santa Famiglia. E la gioia gli sprizza da tutti i pori, quando, sollevato il bambino, prorompe in quel famoso cantico che ancora oggi si recita nella liturgia delle ore, alla Compieta: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo se ne vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza. Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo”. Quindi anche questo vecchio sapeva che non avrebbe visto in che modo il Messia avrebbe assolto a tutto ciò, ma era già appagato e al settimo cielo solo per averlo visto, tanto che la scena è mirabilmente apostrofata dalla profonda antifona al Magnificat: “Il vecchio portava il bambino, ma era il bambino che reggeva il vecchio”. Tanta fu l’enfasi, che se ne meravigliarono anche i genitori stessi, che pur erano protagonisti del grande mistero. Probabilmente non si aspettavano che fosse così ben percepito fuori dalla loro cerchia. Stessa meraviglia di tutti i figli, quando si accorgono che i propri genitori, nel diventare nonni, danno la stura a una mutazione fino a quel momento impensabile. Fervorino finale fuori tema: Gesù, Giuseppe e Maria, che erano al di sopra della legge, vi si sono sottoposti fino in fondo. Noi, millantatori che spesso ci arroghiamo il contrario, prendiamone atto e tiriamo le dovute conseguenze.