Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Epidemie e pandemie

Inserito il 1 Marzo 2020 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Epidemie e pandemie sono sempre in agguato e superano le nostre agguerrite difese, non sapendo mai con immediatezza da quale direzione provengano e con quale aggressività si manifestino. Non parliamo poi della loro natura. Da perfetto profano resto già basito per quanto dichiarano gli esperti sulla messa a punto di un vaccino: non prima di un anno, sempre che non intervengano mutazioni imprevedibili. Allora mi prefiguro nel frattempo situazioni catastrofiche che sfuggono di mano e intanto i media, per consolarti, sciorinano continuamente i milioni di morti causati dai precedenti fenomeni. Penso anche al contrasto fra la lentezza di questi tempi e la velocità esponenziale con la quale ci siamo evoluti sul piano tecnologico e rimango ancora più perplesso. Una cosa è certa: questi avvenimenti ci mettono brutalmente di fronte a tutta la nostra fragilità. Vale proprio la pena di prenderla con tanta filosofia, della serie che per qualcosa prima o poi dobbiamo pur morire, e la quaresima incipiente ci rammenta appunto che non siamo nient’altro che polvere e che polvere ritorneremo. Bella consolazione, potrebbe dire il solito scafato, trascurando che alla nostra apparizione nel creato ci è stato affidato un enorme compito, che è quello di gestirlo e di salvaguardarlo e che pertanto ben altri e più gravi pericoli incombono sulla qualità della nostra sopravvivenza, a cominciare dalle condizioni climatiche. Non c’è spazio per affrontare pure tale questione, ma se vi dedicassimo in questo tempo speciale anche una profonda riflessione circa il nostro comportamento e su come ci impegniamo non sarebbe male. Di ciò dovremo parimenti rispondere al nostro Creatore. Gli studiosi dicono che l’umanità s’è affacciata per ultima e se ne andrà per prima, ma noi cristiani sappiamo che il nostro breve percorso in questo lasso di tempo è zeppo di responsabilità, verso noi stessi e verso gli altri… che poi è la stessa cosa, perché i due atteggiamenti non sono scindibili. Quest’anno il Vangelo ci ricorda la frase che Gesù proferì al demonio che lo tentava nel deserto: “Non di solo pane vivrà l’uomo..”. È un invito ad essere più concreti nella preghiera e nella carità. Non c’è nulla da ostentare, diceva il giorno delle ceneri: il Padre legge nell’animo e vede tutto, la buona volontà ma anche il menefreghismo, se pensiamo solo a godere il presente, ché tanto ai problemi del futuro ci penseranno quelli che verranno.

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