Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Essere all’altezza di governare

Inserito il 5 Aprile 2020 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Essere all’altezza di governare. È un fattore determinante per chi si assume la responsabilità di ricoprire certi incarichi, fosse anche quello di amministrare un condominio. Se poi ti capitano fra capo e collo tegole come quelle che stiamo sperimentando in questo periodo, la cosa diventa essenziale. Ogni riferimento agli attuali referenti a tutti i livelli, europei compresi, è puramente casuale: basta e avanza quello che ha detto il nostro Patriarca durante l’omelia di domenica scorsa. Oggi fa da interfaccia il più che famoso Ponzio Pilato, non soltanto perché, con il virus in circolazione, è un buon esempio di come ci si debba lavare le mani, ma anche per la figura barbina che ha fatto come governatore (buon per noi, altrimenti con uno più capace non ci sarebbe stata crocifissione di Gesù a redenzione nostra!). Certamente a Roma l’hanno inviato in periferia pensando a un incarico di routine, dopo aver capito che quello non era tipo da imprese epiche. Sennonché, non bastasse Erode, il quale, pur servile, non gli dava certo una mano a tenere a bada un popolo oppresso, ci voleva anche la tegola di quel Rivoluzionario da quattro soldi, tanto innocuo per l’impero quanto rottura di equilibri per il Sinedrio e i suoi rappresentanti. Pazienza, la questione andava affrontata. Da bravo inetto, gli sarebbe bastata una strapazzata apparente (alla faccia!) e tutto si sarebbe risolto, ha pensato. Magari avrà pure consultato qualche esperto del suo entourage. Macché. Quei marpioni si sono poi messi a fomentare il popolo e questa non ci voleva. Con un colpo di genio degno della più plateale imbecillità, ha allora proposto uno scambio col più incallito dei criminali, certo Barabba. Era fin troppo chiaro che l’onda montante avrebbe rifiutato l’éscamotage, non solo, ma all’ennesima titubanza, ha dimostrato tutta la sua incapacità di essere all’altezza della situazione: prima proclama a un Gesù chiuso nel silenzio che lui aveva il potere di salvarlo e si becca la risposta dal Maestro “Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse dato dall’alto” e poi si mette a disquisire con i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo (è il brano della Passione in lettura il Venerdì Santo), che lo ricattano e minacciano tout court di rivolgersi a Cesare. L’epilogo lo conosciamo. Mi direte che la storia ci ha consegnato parecchi capi di tal fatta. Beh, è un’altra delle dimostrazioni che il Vangelo è intramontabile e ti dà sempre un’ottima risposta. Approfittiamone per riprenderlo e approfondirlo in questa Settimana Santa inedita.

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