Non sempre il mare è piatto
Inserito il 6 Maggio 2020 alle ore 18:12 da Don Gianni AntoniazziCon navigazione tranquilla c’è tempo per riflettere e consultarsi: un capitano saggio ascolta i suoi uomini. Talvolta bisogna affrontare le emergenze: se la nave è a rischio la manovra dev’essere concreta e rapida
Ci sono molti modi per prendere decisioni. Esistono per esempio i Concili Ecumenici. I vescovi legati al Vangelo si raccolgono e, discutendo anche animatamente, maturano decisioni sinodali. Quando c’è il tempo per riflettere, le scelte maturano lentamente e portano un risultato prezioso. Poi esistono le emergenze. Talvolta il mare è agitato e la nave rischia di affondare. Serve allora che qualcuno sappia muoversi con rapidità e competenza. Certo, è più rischio. Conosciamo Schettino che di più non poteva sbagliare. Ha portato l’imbarcazione nel pericolo, ha ritardato l’allarme, è scappato fra i primi e, dopo i richiami, non è tonato nella Costa Concordia. Ma c’è anche Gennaro Arma, comandante della Diamond Princess: ha avuto a bordo il Covid-19 e non ha perso il controllo.
Questo momento storico somiglia al mare in tempesta più che al porto sicuro. Di certo cerchiamo di muoverci insieme. Non sempre però si possono declinare i massimi principi e fare valutazioni trascendentali. Meglio studiare le soluzioni concrete e attuarle velocemente. È rischioso, certo, ma il fallimento sarebbe garantito se per ogni questione ne facessimo un affare di stato e muovessimo un passo solo dopo aver ricevuto una garanzia firmata in carta bollata.
don Gianni