Tornare a leggere e a disegnare
Inserito il 30 Luglio 2020 alle ore 13:38 da Don Gianni AntoniazziChi legge sa che un testo intelligente può rigenerare il pensiero. Chi ha fede sa che i Vangeli rendono l’uomo capace della vita di Dio. Anche il disegno ha un’importanza preziosa che stiamo perdendo di vista
Leggere ci distingue dagli animali, ci sottrae agli impulsi del pre-umano e ci rende persone degne di esistere. La stampa di Gutenberg fu una rivoluzione straordinaria, ma più ancora che tutti imparassero la lettura. Questo ha portato civiltà e benessere. Purtroppo da qualche tempo la lettura sta decadendo: ci contentiamo di scorrere i social. O forse è raro trovare un libro che meriti il nostro interesse. Internet è diventata la biblioteca gratuita più vasta della storia umana, eppure la gran parte di noi si concentra solo su testi brevi, non più di 600 caratteri.
Già 20 secoli fa, Tucidide insegnava che la corruzione del linguaggio è il primo passo verso il degrado di un popolo. “Quando il linguaggio è guasto – scriveva – non v’è più modo di comunicare tra i cittadini, non ci sono più persone, solo nemici. E chi inveisce infuriato riscuote più successo”. Ebbene: qui c’è una sorta di ritorno alla barbarie.
Insieme alla lettura si sta decomponendo anche il disegno. Ci contentiamo di guardare immagini, ma non riusciamo più a fissare la realtà con dei tratti fatti dalla nostra mano. Disegnare sviluppa la sensibilità, ci educa a fissare l’attenzione sull’altro, a ricordarne i tratti. Si impara ad osservare e ad esprimere la realtà. Si sviluppa uno sguardo profondo e si raccoglie il valore dell’arte. Quanto ci farebbe bene non fermarci al semplice scatto fotografico del nostro ultimo smartphone, ma tornare alla carta e matita per crescere compiutamente come persone.
don Gianni