Appello agli educatori
Inserito il 26 Agosto 2020 alle ore 18:50 da Don Gianni AntoniazziFra qualche giorno riprende l’attività educativa della scuola e della parrocchia. È una tappa preziosa per la crescita dei più giovani. Gli educatori sono chiamati ad esprimere competenza, generosità e prudenza
Quasi per caso ricevo un messaggio audio. Riconosco la voce. Si parla di insegnanti precari che vorrebbero un alloggio dalla parrocchia, ma soltanto per il mese di settembre. Avrebbero già deciso di accettare il lavoro, ma pensano di mettersi subito in malattia o maternità per tornare a casa. Lo farebbero per paura di restare in Veneto, Regione di contagi. Già in passato qualcuno usava queste tecniche per ritornare dalla mamma con uno stipendio sereno. Certo, se di malattia si tratta sono il primo a dispiacersi. Se invece fosse maternità mi rallegrerei, molto. Ma se si tratta di pretesti per evitare l’incontro coi ragazzi, ne sarei alquanto amareggiato. Da marzo i più piccoli non hanno una vita regolare. Non possiamo immaginare che adesso si aggiungano altre difficoltà per l’instabilità degli adulti.
Domando però una mano al mondo della scuola e supplico che vi sia la massima stabilità. La chiedo non per me ma per il bene dei più giovani. Allo stesso modo mi metto col cappello in mano e chiedo che qui in parrocchia ci sia un aiuto forte e stabile per riprendere la catechesi e le altre attività educative. Faccio appello alla generosità di ciascuno. In questo momento il Signore ci chiama a lavorare per il bene comune senza badare ad interessi personali. Si tratta di usare prudenza, attenzione alle regole, diligenza e pulizia. Non manchi dunque la nostra disponibilità al lavoro assiduo.
don Gianni