Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Appropriarsi di Gesù

Inserito il 16 Agosto 2020 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Appropriarsi di Gesù è stato il tentativo più praticato da duemila anni, sia dalle formazioni religiose, sia da filosofi, intellettuali, scismatici e financo dai suoi detrattori. Le motivazioni e gli scopi dichiarati sono stati i più vari, ma in realtà si riassumono in uno soltanto, quello di impossessarsi della Verità, per approfondirla, per svilupparla, per distorcerla a proprio uso e consumo o per negarla. Ebrei e musulmani sono l’esempio più eclatante, anche per la diffusione delle rispettive fedi, ma non va sottaciuta la situazione fra cristiani, in particolare fra cattolici e ortodossi, entrambi reciprocamente convinti che ad aver operato lo scisma siano gli altri. Sta di fatto che il Messia è entrato a piedi uniti nella storia dell’uomo e, com’era nelle previsioni, non poteva non sconvolgerla. È anche vero che il “popolo eletto” si sentiva il solo depositario del progetto di salvezza, ma è ovvio che la sua portata non poteva essere così riduttiva, tanto che il mandato finale è stato quello di evangelizzare tutto il mondo e di ricondurre tutti i popoli sotto la regalità del Figlio dell’Uomo. E a questa conclusione non si poteva arrivare che da strade diverse. Letto sotto quest’ottica, il vangelo di oggi è un po’ il “preconio” di quanto poi sarebbe accaduto in larga scala. Il Maestro che ci viene presentato sembra quasi sussiegoso, esclusivista nei confronti di quella Cananea che le chiede la guarigione della figlia. Cosa pretende quell’estranea, che Egli relega alla stregua di un cagnolino? Che si allarghino le maglie dei benefici destinati solo “alle pecore perdute della casa d’Israele”? È chiaro che la chiosa serve a dimostrare proprio il contrario, per evitare che qualcuno si creda in diritto di detenere il monopolio dell’azione salvifica dell’Unto dal Signore. Infatti, tanta è la fede che ella dimostra, nel pretendere almeno le briciole di quel pane destinato ad altri, che avviene la provocatoria conversione a U. Basterebbe questo per capire la portata del disegno del Padre per il riscatto dell’umanità, ma purtroppo l’uomo è proverbialmente duro di comprendonio ed egocentrico, per cui, invece di convergere e interagire nell’inseguire Cristo, tende ad farlo suo. Finora l’unica a poterlo dire con cognizione di causa è solo Maria, non tanto perché ne è madre quanto perché si è affidata totalmente al progetto di salvezza diventando corredentrice. La festa della sua Assunzione, appena trascorsa, è il degno epilogo del suo essersi fatta strumento. Se seguiremo anche noi allo stesso modo la sua strada, saremo parimenti gratificati.

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