Maria, segno di speranza
Inserito il 12 Agosto 2020 alle ore 14:49 da Don Gianni AntoniazziMaria è la sorella che è andata avanti, il suo destino è il nostro, e già da ora. “Vidi una donna vestita di sole, era incinta e gridava per le doglie del parto” (Ap 12,2). Ella illumina di speranza il nostro tempo presente
Di solito in queste righe non c’è un commento spirituale. È giusto però rivolgere la nostra attenzione al mistero che la Chiesa celebra nel cuore dell’estate. L’Assunta non è una festa di processioni e culture popolari. Maria che entra nella dimensione del Padre indica il fine ultimo dell’esistenza: camminare non verso il nulla o la disperazione, ma verso la piena realizzazione della persona.
Così scrive Padre Ermes Ronchi: «Il vangelo racconta che Maria si mise in viaggio, in fretta, verso la montagna. Lei è la donna del viaggio compiuto in fretta, perché l’amore ha sempre fretta, non sopporta ritardi; va’, portata dal futuro che prende carne e calore in lei. Donna in viaggio, che è sempre figura di una ricerca interiore, di un cammino verso un mondo nuovo sulle tracce di Dio e sulle speranze del cuore. Donna in viaggio verso altri: Maria non è mai da sola nel Vangelo, non si è mai ritagliata uno spazio per quanto esiguo, da riservare a sé. Va continuamente verso altri, creatura di comunione, nodo di incontri. Donna in viaggio da casa a casa, che lascia la sua casa di Nazaret, e va da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao, alla camera alta a Gerusalemme, quasi la sua casa si fosse dilatata e spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. Donna in viaggio con gioia, gioia e paura insieme, gioia che all’incontro con Elisabetta si fa abbraccio e poi canto. Perché la gioia, come la pace, come l’amore, si vivono solo condividendoli. L’Assunta è la festa della nostra comune migrazione verso la vita».
Certo: siamo persone imperfette, provate dalla fatica e dal dolore. Spesso temiamo il fallimento e sorella morte ci spaventa, all’idea che ogni nostro progetto possa fallire. In realtà, guardando all’Assunta, capiamo che ogni lacrima sarà portata presso il Padre e la vita intera, sarà trasfigurata ad immagine del Risorto. Questo è il dono che Dio ha pensato per noi.
don Gianni