Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Avvento: tendersi la mano

Inserito il 25 Novembre 2020 alle ore 19:26 da Don Gianni Antoniazzi

Il Natale è l’incontro fra Dio e l’umanità. La stanchezza di questo periodo genera tensioni e rovina i legami. Pare che il Virus intacchi allo stesso modo il corpo e le relazioni. Bisogna venirsi incontro, da ambo le parti

Da questa domenica prepariamo il Natale. Gesù ci viene incontro e, nascendo, supera l’abisso che ci separa dal Padre. Sta a noi, ora, compiere il passo per accogliere la sua compagnia. Basta poco, ma il nostro contributo è necessario.

L’incontro nasce da un interesse: chi è prevenuto, trova sempre il pretesto per litigare; quando invece ci si vuol bene, anche qualche distanza viene superata d’un balzo. La passione copre qualsiasi distanza. Pensiamo, per esempio, al mondo sportivo. Il calcio ha linguaggi articolati: nomi, zone del campo, falli e regole complesse. Chi di noi capisce una radiocronaca? Eppure, i tifosi colgono le sfumature. Così l’informatica, la medicina, la metafisica, o l’astronomia hanno vocabolari impegnativi: chi ha interesse li comprende agevolmente. Gesù viene a visitarci e ci tende la mano. Abbiamo quattro settimane per capire se vogliamo darGli la nostra.

Qualcuno brontola e ritiene che la Chiesa stessa mantenga Dio distante da noi. Per esempio: la scorsa settimana, su lettera aperta, c’era una lettera che lamentava le distanze del nuovo Messale dal cuore dei giovani. Tutto è lontano per chi è prevenuto. In alcuni casi si può portare acqua con le orecchie e qualcuno ancora brontola. Tutto invece diventa vicino per chi vuol capire. C’è sempre luce a sufficienza per la fede e sufficiente tenebra per il dubbio. È così: Dio ci lascia liberi. Anche lo strumento del Messale resta una mano tesa, rispettosa delle nostre scelte. Sta a noi adesso fare le scelte giuste.

don Gianni

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