Il nuovo messale
Inserito il 11 Novembre 2020 alle ore 18:03 da Don Gianni AntoniazziNelle parrocchie è arrivato il Nuovo Messale, il volume di copertina rossa che viene usato sopra l’altare per celebrare la Santa Messa. Qualcuno si aspettava maggiori cambiamenti e un linguaggio più moderno
Un sacerdote della nostra diocesi (d.S.V.) commenta il Nuovo Messale con queste parole: “Ho avuto modo di sfogliare il testo e leggere alcune recensioni, generalmente positive. Ho l’impressione che questa edizione, tanto attesa e pubblicizzata, sia nata vecchia. La revisione è iniziata vent’anni fa: in vent’anni il mondo della comunicazione è radicalmente cambiato. Le tanto decantate novità sono realmente poche e poco significative. Permangono nel testo forme letterarie del vecchio messale, obsolete, poco accessibili alla gente […] La montagna ha partorito il topolino. Capita spesso quando il compito di rivedere qualcosa è affidato a ‘professionisti’ che hanno poca consuetudine con la vita quotidiana della comunità cristiana”.
Il sacerdote che ha scritto queste righe gode del mio affetto e della mia simpatia da decenni. È vero che il linguaggio avrebbe potuto essere più attuale e in effetti si usano concetti incomprensibili soprattutto ai più giovani. Tuttavia di per sé la liturgia realizza un “mistero” che supera le categorie umane. La salvezza della Pasqua è più grande della nostra comprensione. Quando celebriamo è normale che anche il linguaggio possa non corrispondere alla moda e, come avviene in alcuni testi poetici, chieda a chi partecipa di elevare lo sguardo oltre la semplice natura umana.
don Gianni