Il rischio dell’indolenza
Inserito il 13 Gennaio 2021 alle ore 21:19 da Don Gianni AntoniazziI profeti d’Israele esortano spesso a vegliare. Sanno che nella natura umana c’è l’istinto di vivere svogliati. Con la pandemia nasce la tendenza a restare alla finestra e osservare lo scorrere dei fatti senza inquietarsi
All’inizio dell’emergenza sanitaria qualcuno pensava che Venezia avrebbe dovuto aspettare la ripresa del turismo fino a marzo 2021. Quelle parole sembravano un’esagerazione. Adesso risultano ottimistiche. L’ipotesi è che ancora a lungo avremo la compagnia del Covid-19. La cura del vaccino sarebbe efficace per otto mesi appena, il Virus potrebbe mutare anche in modo consistente e, comunque, non tutti vorranno o potranno avere di questa difesa. Cosa faremo? Mentre imperversa la pandemia rinunceremo a vivere?
Altra cosa sono la prudenza, rispettare le indicazioni sanitarie e tenere la distanza. Altro è rassegnarsi. Mentre il Virus fa il suo corso è importante ri-organizzare le proprie abitudini, senza mai scendere in una sorta di letargo sociale. Davvero vogliamo stare con le braccia conserte per i prossimi mesi o chissà fin quando? La parrocchia riprende la catechesi e lo fa in sicurezza. Per chi fra noi ha fede e cerca l’incontro con Gesù, Signore, le Messe della domenica sono assicurate: grazie a Dio, fin qui non c’è stato alcun problema d’igiene. Bisogna trovare in fretta strade analoghe anche negli altri ambienti sociali e, per quanto possibile, riattivare la vita, lì dove dipende da noi compiere questo passo.
don Gianni