Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Servirebbe un oracolo

Inserito il 22 Aprile 2021 alle ore 14:56 da Don Gianni Antoniazzi

Molti sognano di conoscere il futuro. Al momento sarebbe importante sapere cosa accadrà nei prossimi mesi. Stiamo gradatamente uscendo dall’incubo Covid o avremo come lo scorso anno una parentesi fino a ottobre?

Non è facile interpretare il momento presente. Ci sono aperture graduali; secondo alcuni stiamo uscendo dalla pandemia e, gradatamente, stiamo imboccando la strada della normalità, altri la pensano al contrario.

La comunità cristiana di Carpenedo avrebbe molteplici appuntamenti. Non è facile scegliere. Servirebbe un oracolo con la sfera di cristallo. Di solito, a maggio, c’è la preghiera del Fioretto: sarà proposta, pur con le attenzioni di sempre. Aumenta invece di molto il numero di ragazzi e giovani che giocano in patronato. Su questo useremo austerità anche se non mancheranno le reazioni. Se volessimo fare la sagra di giugno dovremmo partire adesso, ma tutti ritengono saggio soprassedere per non dare cattivo esempio e correre il rischio di assembramenti. Vorremmo invece mantenere ferma la proposta del Grest, alle condizioni del passato, visto l’esito dell’anno scorso.

È definitiva la proposta dei campi a Gosaldo con tamponi rapidi alla partenza e restano fermi anche i soggiorni ad Asolo per adulti e anziani: la villa è grande, studiata con regole Covid e potrebbe fare il pienone.

Conserviamo la speranza di celebrare bene la Pentecoste (23 maggio) con la sua veglia solenne (22 maggio); manteniamo anche le cresime del 2 giugno pur con almeno due turni visto che parliamo di 72 ragazzi.

Queste e altre decisioni dovranno tuttavia fare i conti col “fenomeno Sardegna”: siamo infatti appena al 20 aprile. Quell’isola è passata da bianca a rossa in 3 settimane. A giugno, in Veneto, saremo liberi o arriverà la “doppia variante” indiana che pare molto più dura del Covid stesso? Navighiamo a vista come si è sempre fatto. Ci prepariamo al meglio e prenderemo quel che viene.

don Gianni

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