“Te lodiamo Trinità..”
Inserito il 30 Maggio 2021 alle ore 10:00 da Plinio Borghi“Te lodiamo Trinità..” si cantava convinti e si canta tuttora, specie in questa giornata dedicata, anche se le parole in uso nella prima metà del secolo scorso sono state modificate, dati i riferimenti a “squadre” ed “eserciti”, tanto cari ad un’epoca che ha lasciato tracce nell’impostazione di inni e altro fin oltre gli anni ’50. Mi sono sempre chiesto il senso di questa solennità subito a ridosso della conclusione di un tempo forte, come quello appena vissuto, nel quale abbiamo contemplato il massimo dell’esaltazione dei ruoli delle tre Persone che trovano la loro unità in Dio. In effetti l’introduzione della festa a livello di Chiesa universale è abbastanza recente (fatte le debite proporzioni) e risale al XIV secolo, anche se la sua genesi affonda le radici fin nei primi secoli. E là, attorno al quarto secolo, troviamo una prima risposta, che definirei quasi logistica prima ancora che teologica: solo con la conclusione del tempo pasquale e la discesa dello Spirito Santo si ha la completa “definizione” della Trinità, non tanto in ciò che rimane un mistero quanto nel contenuto del messaggio che porta con sé e del quale abbiamo sviscerato nel corso degli anni i vari aspetti e significati. Quindi l’urgenza dei nostri Padri di non frapporre indugio a mettere a fuoco questa mirabile sintesi di armonia già in quello che una volta era il primo giorno del Tempo Ordinario (allora la Pentecoste durava fino al sabato successivo) fu una vera e propria esigenza, che si andò sempre più diffondendo nelle Chiese locali senza modifica, anche se ci vollero poi dieci secoli per la sua ufficiale introduzione. Ad ogni modo, quello che è stato un preciso mandato di Gesù di operare, predicare e battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo non ha mai trovato soluzione di continuità, tanto da diventare premessa ad ogni azione liturgica, conclusione di ogni preghiera e riferimento finale degli inni ufficiali, che terminano tutti con la cosiddetta “dossologia”, che tende a riproporre e ad esaltare la portata del mistero per eccellenza. Ne consegue, e non poteva essere altrimenti, che la preghiera alla SS. Trinità è la più diffusa, la più praticata e la più completa. Sta a noi non ridurla a semplice routine, limitandoci a una ripetizione asettica, e a darle quel dovuto approfondimento, che tiene conto della portata teologica, storica, sociale e universale di cui è carica. Quando recitiamo anche un semplice “Gloria al Padre” teniamo conto di questa pregnanza.