Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

I giovani sono violenti?

Inserito il 8 Luglio 2021 alle ore 08:45 da Don Gianni Antoniazzi

Giornali, radio e televisioni, anche locali, raccontano frequentemente fatti di violenza fra giovani È un fenomeno che preoccupa, anche perché non è chiaro da dove nasca e cosa nasconda.

I quotidiani riferiscono frequenti fatti di violenza giovanile. Non si tratta di un fenomeno solo nazionale. Anche a Mestre e a Venezia non mancano gli scontri.

Non ho competenze di sociologia o psicologia. Vedo i ragazzi e li frequento. Sono stato con loro anche nelle tre settimane di Grest e durante i campi di Gosaldo. Non mi sembrano particolarmente in crisi. Anzi, a mio parere li vedo più saggi che in passato. Se mi dicessero che sono diventati “violenti” direi di no.

Mi pare invece che abbiano pure una certa distanza dalla realtà: negli ultimi mesi sono stati davanti al computer più che in passato. Hanno visto scene di videogiochi e forse rischiano di ripeterle coi coetanei perché non avvertono l’esatta differenza fra i gesti concreti e ciò che accade sul web.

Noto una certa distanza dagli adulti: i genitori sembrano presi da questioni diverse rispetto alla vita dei figli. Mi pare che il tempo dei ragazzi sia molto vuoto. Forse vorrebbero essere più utili alla società. Chi fra loro è concretamente impegnato non ha voglia di pensare alla violenza.

Di certo il Vangelo toglierebbe dal cuore la spina della rabbia. Ma nessun giornalista fa notare che ci stiamo allontanando dal Signore Gesù. Queste parole non vanno di moda.

don Gianni

Vale la pena di andare avanti?

Inserito il 4 Luglio 2021 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Vale la pena di andare avanti? Quante volte ce lo saremo chiesti a fronte di insuccessi, logorii, rapporti basati su indifferenza, ostilità (a volte preconcetta), inganni, diffidenza. La diffidenza: brutta bestia! Essa tende a demolire sul nascere qualsiasi forma di credito, a prescindere dall’evidenza e dalla validità delle argomentazioni. “Cosa volete che ne sappia quello lì, che fino a ieri era.. ha fatto.. apparteneva..” e così via. Non si salva nessuno da siffatti atteggiamenti verticali e trasversali, dall’artigiano all’imprenditore, dal prete al professore, dal semplice militante al Presidente della Repubblica. Vi ricordate i commenti sul fatto che Ronald Reagan fosse stato un attore cinematografico pare di mediocre livello? Peggio ancora poi se il tentativo di imporsi si gioca in casa! Non ce l’ha fatta nemmeno Gesù, quando s’è messo in testa di andare a predicare e a far miracoli nella sua città di nascita. “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di..” e giù tutto l’elenco dei parenti ancora ivi residenti. L’evangelista Marco ci riferisce che anche i miracoli furono motivo di scandalo, data la totale chiusura di quelle menti e quindi l’incomprensione di come potesse quel noto personaggio essere investito di tale potere. Il Maestro, deluso, liquida la questione con la famosa frase “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua” e se ne va alla chetichella ad insegnare e a compiere prodigi nei villaggi d’intorno. Non ci passi per la mente di essere noi diversi da loro se il tanto criticato o vituperato vicino di casa ce lo troviamo senza preavviso in cattedra a dirci magari come dovremmo comportarci. I preconcetti e i pregiudizi sono incrostazioni dure da rimuovere, ma è quello che invece ci è richiesto di fare. È stata una bella sfida quella dei “Gruppi di ascolto” voluti dal compianto patriarca Marco Ce, non tanto perché siano state superate le tradizionali problematiche, quanto per l’esempio di buona volontà messa in atto nel volerlo fare. Chi vi ha partecipato ha dovuto quanto meno aprire la mente e “resettarla”, sforzandosi di prendere da ogni parte quanto di buono gli poteva derivare da siffatta esperienza e, ovviamente, di ricambiare col proprio contributo. D’altronde, cosa dice oggi il Signore allo scettico Ezechiele (I lettura) che dubitava che quella “razza di ribelli” l’avrebbero ascoltato? “Ascoltino o non ascoltino, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro”. Prima o poi i frutti si raccolgono!

Lettera aperta del 4 luglio 2021

Inserito il 1 Luglio 2021 alle ore 21:39 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 4/7/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot

Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione del numero di questa settimana.

Gosaldo, come in paradiso

Inserito il 1 Luglio 2021 alle ore 21:33 da Don Gianni Antoniazzi

Domenica scorsa sono iniziati i campi estivi a Gosaldo. La gioia nasce dalle relazioni umane e dai valori del Vangelo. Lo splendore dell’ambiente sostiene però in modo deciso la crescita e la pace di tutti.

Fra questi monti ci si riconcilia con la vita. L’occhio vede un panorama che da solo distende mente e cuore. Tutta la persona trova una pace serena. Le voci dei ragazzi festanti riempiono di vita i boschi e i prati. La casa, forte e ben composta, assolve ad ogni necessità dei nostri gruppi. La cucina completa la gioia dei ragazzi. Davvero questo luogo è un incanto, un apice della vita parrocchiale, una ri-creazione delle energie, anche del corpo.

C’è da domandarsi perché mai la gente del posto non abbia colto tanta bellezza e abbia scelto di lasciar morire il paese e le sue frazioni. Nel 1960 Gosaldo era un riferimento per il turismo: in quel tempo è esplosa l’edilizia. Ora sembra quasi spento. Le ragioni sono molte: c’è Luxottica che ha dato stipendi migliori a chi lasciava i boschi, c’è la voglia di vivere in città, confortati da numerosi servizi, c’è però anche il fatto che si possono apprezzare questi luoghi a patto di non avere la rabbia nel cuore gli uni verso gli altri.

I nostri gruppi sono sereni e tanta bellezza intorno la si apprezza anche perché il cuore dei ragazzi è pieno di entusiasmo.

don Gianni

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