Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Vale la pena di andare avanti?

Inserito il 4 Luglio 2021 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Vale la pena di andare avanti? Quante volte ce lo saremo chiesti a fronte di insuccessi, logorii, rapporti basati su indifferenza, ostilità (a volte preconcetta), inganni, diffidenza. La diffidenza: brutta bestia! Essa tende a demolire sul nascere qualsiasi forma di credito, a prescindere dall’evidenza e dalla validità delle argomentazioni. “Cosa volete che ne sappia quello lì, che fino a ieri era.. ha fatto.. apparteneva..” e così via. Non si salva nessuno da siffatti atteggiamenti verticali e trasversali, dall’artigiano all’imprenditore, dal prete al professore, dal semplice militante al Presidente della Repubblica. Vi ricordate i commenti sul fatto che Ronald Reagan fosse stato un attore cinematografico pare di mediocre livello? Peggio ancora poi se il tentativo di imporsi si gioca in casa! Non ce l’ha fatta nemmeno Gesù, quando s’è messo in testa di andare a predicare e a far miracoli nella sua città di nascita. “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di..” e giù tutto l’elenco dei parenti ancora ivi residenti. L’evangelista Marco ci riferisce che anche i miracoli furono motivo di scandalo, data la totale chiusura di quelle menti e quindi l’incomprensione di come potesse quel noto personaggio essere investito di tale potere. Il Maestro, deluso, liquida la questione con la famosa frase “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua” e se ne va alla chetichella ad insegnare e a compiere prodigi nei villaggi d’intorno. Non ci passi per la mente di essere noi diversi da loro se il tanto criticato o vituperato vicino di casa ce lo troviamo senza preavviso in cattedra a dirci magari come dovremmo comportarci. I preconcetti e i pregiudizi sono incrostazioni dure da rimuovere, ma è quello che invece ci è richiesto di fare. È stata una bella sfida quella dei “Gruppi di ascolto” voluti dal compianto patriarca Marco Ce, non tanto perché siano state superate le tradizionali problematiche, quanto per l’esempio di buona volontà messa in atto nel volerlo fare. Chi vi ha partecipato ha dovuto quanto meno aprire la mente e “resettarla”, sforzandosi di prendere da ogni parte quanto di buono gli poteva derivare da siffatta esperienza e, ovviamente, di ricambiare col proprio contributo. D’altronde, cosa dice oggi il Signore allo scettico Ezechiele (I lettura) che dubitava che quella “razza di ribelli” l’avrebbero ascoltato? “Ascoltino o non ascoltino, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro”. Prima o poi i frutti si raccolgono!

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