Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Il Natale chiede la nostra Fede

Inserito il 15 Dicembre 2021 alle ore 16:51 da Don Gianni Antoniazzi

Si avvicina il Natale. La festa, nata nei primi secoli per una fede profonda, si sta trasformando in un appuntamento pagano. I credenti hanno la gioia di viverla come un incontro di Salvezza.

Quante cose sono cambiate sul Natale. Negli anni ’70, ad Eraclea, c’era l’usanza di fare il presepio in ogni casa. Le statue erano realizzate in modo fantasioso, con materiale umile o con sagome di carta; i piccoli rinnovavano il muschio; un adulto pensava alla grotta. La famiglia si raccoglieva per inaugurare l’opera e pregare insieme. Non c’era un pranzo particolare: la vigilia era di digiuno. La Messa nella Notte era per le famiglie “in centro”. Per tutti gli altri c’era quella del giorno dopo: chi non ci andava era additato. Si stava diffondendo allora la novità dell’albero con stelle filanti. I più ricchi vi mettevano luci. Il parroco non approvava queste usanze di sapore nordico. I regali si facevano per San Nicola (6 dicembre), Santa Lucia (13 dicembre) o per la Befana (sera del Pan e Vin 5 gennaio). La Nascita di Gesù era circondata di preghiera. In quell’occasione il volto di Dio era più Evangelico: spesso preti e laici (!) invocavano castighi sui peccatori. A Natale Dio diventava mite, ricco di misericordia, accogliente.

Da quel tempo lontano tutto è cambiato. Il Natale è una tappa laica e commerciale, svuotata di Cristo. La “minaccia” riguarda l’ambito dei regali: guai a dimenticarli. La fede è un corollario o uno scandalo, a seconda. Il mistero di Cristo che si fa uomo affinché ogni persona sia figlia di Dio è ignorato: semmai si parla di buoni sentimenti. L’Unione Europea non c’entra: siamo noi cristiani ad aver esiliato il Vangelo. Decidiamo se tornare a Cristo o volgere lo sguardo altrove.

don Gianni

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