Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Era una pescata tanto necessaria?

Inserito il 6 Febbraio 2022 alle ore 10:03 da Plinio Borghi

Era una pescata tanto necessaria? Viene spontaneo chiedersi se Gesù, per farsi riconoscere dai suoi come Messia, doveva ricorrere a quella lunga messa in scena, per poi alla fine ingaggiarli come “pescatori di uomini”, facendo lasciar loro tutto il frutto di cotanta fatica, oltre alle attrezzature e al mestiere. Sembra quasi che in certe circostanze, nel far luogo ai miracoli, il nostro Maestro privilegi indugiare sugli effetti speciali che non sulla sostanza delle cose, come quella volta che, dormendo o fingendo di dormire, li ha lasciati un bel po’ in balìa della tempesta, prima di calmare il vento e il mare e trovar modo di redarguirli per la loro scarsa fede. Tuttavia, nel Vangelo nulla è messo lì per riempire le righe, ma ogni risvolto ha un significato ben preciso e qui mi par di cogliere un motivo conduttore che presiede le chiamate di Gesù e qualifica le relative risposte: la prontezza e la messa in gioco di quanto contava fino a quel momento, fossero la ricchezza o gli affetti. Balzano alla mente i fatti del giovane ricco e di Zaccheo, come esempi diametralmente opposti, ma anche l’affermazione “chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me” ovvero “chi perde la vita a causa mia la guadagnerà” e via dicendo. Nella fattispecie, quindi, se l’invito fosse giunto a questi primi discepoli a reti vuote, forse più che un’adesione sarebbe parsa rassegnazione, della serie “ma sì, tanto qui non si prende niente e si vive a stento”, e invece a reti stracolme traspare tutto lo spessore della scelta radicale effettuata. Questo non significa che se uno ha poco o nulla da perdere e si pone alla sequela di Cristo abbia scarso merito, ci mancherebbe: quante situazioni sono nate anche da scelte di ripiego e poi hanno virato in vite esemplari e totalizzanti! Conta piuttosto calare la buona novella nella nostra esistenza in modo stravolgente, conta puntare con forza e determinazione alla conquista del Regno annunciato, farsi missionari e non adagiarsi come uno scontato trantran. Mercoledì ci è stato offerto un bell’esempio di tensione. Il vecchio Simeone, preso in braccio il Bambino che gli veniva presentato al Tempio, esclama: “ Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza!”. Il suo vissuto si è riempito di quell’attesa, poi appagata. E Maria? Quale ineguagliabile assunto di totale abbandono al disegno divino! Spunti ne abbiamo a iosa: impostiamoci di conseguenza.

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