Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Una botta di misericordia

Inserito il 24 Aprile 2022 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Una botta di misericordia vale certamente di più di mille rimbrotti e infinitamente più di qualsiasi rivalsa. Se poi arriva addirittura al posto di una vendetta da chi si ritiene parte offesa, il suo valore non ha prezzo. Tuttavia, come tutte le cose preziose, trovarla è di una difficoltà enorme. A volte ci accontenteremmo che fosse anche grezza, magari ostentata o interessata, piuttosto di niente. Lo so già che state immaginando assieme a me se fosse venuta a Putin, magari pensando in tempo che le cose sarebbero andate peggio di quel che supponeva oppure per un attacco di protagonismo che gli avrebbe fatto guadagnare punti ovvero per non imbarcarsi a una certa età in rogne logoranti. Non avremmo fatto certo gli schizzinosi e sappiamo quale immane tragedia si sarebbe evitata; una tragedia dai contorni ancora foschi e dall’epilogo sempre più imprevedibile. Oggi diventa difficile anche solo ipotizzare un gesto di misericordia: non manca solo la parte attiva, troppo orgogliosa e compromessa per cedere, ma pure la disponibilità di quella passiva a riceverlo. Mons. Bonini riporta questa settimana su “L’incontro” che nel mondo ci sono 59 focolai di guerra in attività, vale a dire più di un centinaio di Paesi che se le stanno dando di santa ragione per i motivi più disparati, ma nessuno tale da non poter essere rimosso o superato o che comunque si possa ritenere giustificativo degli effetti ripugnanti che innesca. Quanto siamo distanti dalla Misericordia divina che la liturgia di oggi si perita di riproporci! Il Padreterno, per come ci rapportiamo con Lui e fra di noi, ne avrebbe ben donde per essere tentato di lesinarla e invece insiste e non cede, ma non solo perché non ci vuole perdere e ci vorrebbe tutti salvi, non solo perché ci ha fatti così e conosce le nostre debolezze e i nostri limiti, bensì perché spera che in un modo o nell’altro anche noi, nel sentirci gratificati, ci rivolgiamo parimenti agli altri. A parole lo diciamo sempre nel recitare il Padre nostro, nei fatti non cediamo terreno nemmeno nelle questioni di poco conto. Il vangelo di oggi ci presenta il caso emblematico dell’apostolo Tommaso. Bella riconoscenza verso Chi ha sacrificato anche per lui la sua vita e gli è stato maestro convincente! Fossi stato io al posto di Gesù l’avrei lasciato sui tizzoni ardenti per parecchio tempo e invece il nostro Salvatore subito a fargli mettere il dito nel costato. Per fortuna l’atto di fede è prorotto senza altro indugio. E la nostra misericordia costerebbe poi così tanto?

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