Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

La lingua batte dove il dente duole

Inserito il 15 Maggio 2022 alle ore 10:02 da Plinio Borghi

La lingua batte dove il dente duole e Gesù non fa eccezione: pace e amore sono il motivo conduttore di queste domeniche di Pasqua che sembrano ritagliate sulla situazione di belligeranza in atto. Evidentemente non stiamo attraversando momenti straordinari, anzi, continuiamo ad anteporre gli interessi più squallidi e meschini a qualsivoglia forma minimale d’amore. Scommetto che se non avessimo tutti un fondato timore che qualche testa calda possa mettere mano al nucleare saremmo già in piena guerra mondiale. Forse il concetto di amore o di pace ai più suona come un atto di debolezza o cedimento e questo non è ammesso in una società dove prevale il machismo, dove conta mostrare i muscoli anche se non abbiamo nemmeno il cibo per tenerli in efficienza. Sugli appelli del Papa prevale la teoria che solo un adeguato armamento può favorire un traguardo più rapido, anche se nasconde il pericolo di un’escalation. Le tragiche conseguenze di tale ambaradan non sembrano intaccare alcuna presa di posizione: la strage di civili e militari sul campo, le ingenti e dissanguanti spese per armi sempre più sofisticate, le economie in picchiata anche per il blocco di produttività, scorte alimentari destinate come unica risorsa a diversi Paesi africani ferme ai porti di partenza (col rischio che, presi dalla fame, diano corso anche là a reazioni inconsulte) e via dicendo non fanno che inasprire gli animi. Inasprimento che sarà destinato a ripercuotersi nelle future generazioni, le quali, pur in regime di pace formale, continueranno a odiarsi. Eppure tutte le parti oggi in lotta si professano cristiani e lo ostentano, continuando però a disattendere platealmente, oltre al resto, anche l’ottavo comandamento e usano le bugie come strategia di guerra. Sorvoliamo per il momento, ma non più di tanto, i reati comuni cui assistiamo quotidianamente, fino al più schifoso come il femminicidio, nonché tutti gli atteggiamenti arrivisti, discriminatori, aggressivi, prevaricatori, ecc. e mi viene spontaneo chiedermi: “Ma chi glielo fa fare al nostro Maestro di continuare a predicare, come nel vangelo di oggi, di amarsi gli uni gli altri come lui ci ha amato e che solo da questo tutti sapranno che siamo suoi discepoli?”. Diamogli pure il beneficio dell’ottimismo, ma è certo che i comportamenti che abbiamo brevemente considerato certificano esattamente il contrario! Ci sono momenti, lo confesso, che vorrei che Dio non fosse così paziente e lento all’ira, come dice il Salmo!

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