Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Di buone intenzioni…

Inserito il 21 Agosto 2022 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Di buone intenzioni è lastricato l’Inferno, dice sempre il proverbio e noi non ci preoccupiamo affatto di smentirlo, anzi, approfittiamo di ogni campagna elettorale (e di quelle non difettiamo) per fare un po’ di allenamento. È sorprendente la disinvoltura con la quale in questi frangenti si sciorinano soluzioni a nastro per qualsivoglia problematica, come se fino ad ora non ci fossero state mille occasioni per dimostrare se si fosse in grado di rispondervi seriamente. È altresì sorprendente con quale sussiego ognuno di noi pensa di avere capacità sufficienti per saper capire e discriminare, magari imbonito dagli stessi candidati che vanno avanti a ripetere che “la gente non è stupida”, per poi finire o a rinforzare i vari zoccoli duri di sempre o a rifugiarsi su fuochi fatui, solo perché danno l’impressione di scaldare di più. Oggi dalla liturgia arrivano parecchi input, a cominciare da San Paolo, che dopo averci richiamato all’umiltà nell’accettare le correzioni che ci derivano da fonte autorevole, ci avverte: “Perciò rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche camminate dritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire”. Non c’è bisogno di commento: occorre cambiare registro se vogliamo riprenderci. Il Vangelo poi, come sempre, è esaustivo e immediato: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta” diventa la parola d’ordine e qui è tutto un programma. Il bello è che questo è l’incipit di una risposta più articolata ad un tale che chiedeva a Gesù se saranno pochi quelli che si salvano. Ora, è chiaro che il Padre vuole la salvezza di tutti, altrimenti non avrebbe investito così tanto nel suo progetto, e infatti il Salmo Responsoriale canta tout court: “Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore”. Tuttavia, è altrettanto chiaro che l’offerta non è gratuita: come tutte le conquiste si richiede uno sforzo non indifferente, giustificato proprio dalla consapevolezza che la ricompensa lo vale. Non è d’altronde una novità per alcuno che anche nella vita nulla ti piove dall’alto. In sostanza il nostro Maestro non risponde alla domanda, ma tiene a sottolineare che Dio non si accontenta di buone intenzioni o di atteggiamenti formali (abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza..): chi ne è convinto si troverà la porta stretta sbattuta sul naso e vi garantisco che fa male. E a proposito del voto: rivolgiamo la nostra attenzione più a chi ci convince sul metodo che non a chi ci ubriaca di promesse allettanti.

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