Luciani beato, purché resti uomo
Inserito il 7 Settembre 2022 alle ore 20:05 da Don Gianni AntoniazziDomenica 4 papa Luciani è stato proclamato beato. Una grazia per la comunità cristiana, per la nostra diocesi, dov’è stato patriarca, e per Canale d’Agordo, paese natale, dove molti si recano in pellegrinaggio.
Ho conosciuto di persona Luciani, quando, nel 1977, è venuto a celebrare Messa a Paluda, la frazione di Eraclea vicino a casa. In quell’occasione ho fatto il chierichetto. Mia madre mi aveva parlato di Lui con ammirazione perché, da vescovo di Vittorio Veneto, andava regolarmente a salutare i malati negli ospedali e aveva portato conforto a mio nonno, ricoverato per leucemia.
Nel 1978, entrato in seminario, Luciani era appena diventato papa. Aveva scritto una lettera a noi per l’inizio dell’anno e s’era ricordato di salutare per nome la signora delle pulizie: Maria.
A distanza di otto anni dalla sua morte ho accompagnato mia madre a salutare il fratello a Canale D’Agordo. Fu un incontro semplice. La settimana scorsa ci siamo tornati in pellegrinaggio col campo chierichetti.
Dunque: la mia attenzione per Luciani non si discute. Va fatta però una considerazione. Al museo di Luciani ho visto i video: una dolcissima e mielosa esaltazione della persona. Per la Sua beatificazione i media hanno parlato soltanto dei fatti positivi. La fede, però, annuncia che Cristo è venuto a salvare i fragili, non quelli che presumono di essere giusti.
Luciani fu anche uomo e fragile. Da Vescovo ha avuto difficoltà con la parrocchia di Montaner, diventata allora in parte ortodossa. Da Patriarca affrontò gli anni della contestazione e, per esempio, ci fu lo scontro con la Fuci e con altre realtà della diocesi…
Ecco: nessuno ha parlato delle difficoltà nella vita di Luciani. Eppure ci farebbe un gran bene sapere che non si è beati per la perfezione della nostra bravura ma perché abbiamo accolto la Grazia di Cristo. E molti saprebbero di non disperare quando la vita non corrisponde alle attese: il Vangelo è bella notizia proprio per chi è fragile.
don Gianni