Un pizzico di curiosità non guasta…
Inserito il 30 Ottobre 2022 alle ore 10:07 da Plinio BorghiUn pizzico di curiosità non guasta, anzi, è il sale della vita e il sostegno della nostra fede. Guai a perdere lo stimolo che solo la curiosità sa innescare: passa la voglia di qualsiasi cosa, sia essa la più banale, come voler gustare un nuovo cibo o una bevanda particolare, sia la più sublime, come la conoscenza e l’amore. Tutto diventa insipido, anche il godere della natura che Dio ci ha concesso. L’episodio del vangelo di oggi, che ha come protagonista l’arcinoto Zaccheo, è l’esaltazione di quest’aspetto: era un truffaldino patentato e la sua voglia di sapere, di vedere chi era questo Gesù di cui tanto si raccontava gli ha raddrizzato quella sua vita deviata. Il messaggio non tanto subliminale è chiaro: non c’è fede che tenga se scema il desiderio di conoscere, nel senso letterale del termine, l’unica fonte, Colui che ha incarnato la Parola, rendendola concreta, comprensibile e parte essenziale della nostra esistenza. Il pericolo, per noi “iniziati”, è che diamo per scontato di sapere già tutto e che perciò non serve tanto penetrare, approfondire, sviscerare questo inesauribile scrigno di doni che il Maestro ci ha consegnato. E così quel poco che abbiamo accumulato in anni di pratica religiosa s’inaridisce. La conversione di Zaccheo non si esaurisce nell’aver soddisfatto una mera curiosità visiva né con l’accoglienza del Messia in casa propria, bensì con lo stravolgimento di tutta la sua impostazione di vita, mettendo in primis l’attenzione ai poveri e dimostrando così di aver ben capito il senso del messaggio che il Salvatore diffondeva. La maggior parte del Vangelo si perita di mettere più in evidenza gli effetti che le varie conversioni producono, appunto per far capire a tutti quello che poi riprende San Paolo: se anche avessimo tutte le qualità necessarie, ma ci mancasse la carità, saremmo come bronzi che suonano a vuoto. Ma c’è un altro spunto che ci arriva dalla prima lettura e dalla pericope trattata: ogni cosa che Dio ha creato Gli è cara, altrimenti non l’avrebbe fatto, e tutto ciò che si è perso o tende a perdersi trova nell’anelito del Padre l’ansia del recupero. Per questo ha chiesto al Figlio quel popò di sacrificio e per questo saremmo solo degli ingrati a non essere solleciti a ricambiarlo. L’1 e 2 novembre celebreremo coloro che hanno saputo rispondere adeguatamente, chi più e chi meno e per quest’ultimi avremo preghiere di suffragio. A tutti chiediamo che ci aiutino con la supplica degli apostoli: Signore, aumenta la nostra fede.