Avvento: riprendiamoci il Natale
Inserito il 23 Novembre 2022 alle ore 18:10 da Don Gianni AntoniazziLe strutture commerciali stanno rubando ai cristiani la festa del 25 dicembre. Da appuntamento di fede sta diventando un pretesto commerciale. È necessario riappropriarci di quanto ci appartiene.
Già da tempo le TV, le Radio e gli altri media sono entrati nel clima natalizio. Le pubblicità sono marcate. Un esempio per tutti: avevo un appuntamento in video-conferenza con Google Meet, uno fra i tanti strumenti a disposizione. Prima di accedere arriva il suggerimento di impostare uno sfondo automatico e viene suggerito quello natalizio, fatto di renne, gnomi, case sui funghi, e bosco innevato. Ecco: il nostro Santo Natale sta finendo per diventare una calda stringa di melodie mielose e di dolci ambienti creati per folclore. Il festeggiato, cioè Gesù, è del tutto scalzato.
Serve ritornare alla fede. Per esempio: riprenderci Babbo Natale.
Basta spiegare ai bambini chi sia davvero questa figura. Si tratta di Santa Claus, nome storpiato in America per indicare il nostro San Nicola. Di lui si festeggia la memoria il 6 dicembre. La sua salma è custodita a Bari ma è venerato (oltre modo!) soprattutto in oriente. Nicola è nato a Patara, in Asia minore, lontano dai poli e dalle renne. Diventò celebre nella santità portando di nascosto doni in denaro a giovani ragazze prive di dote. In questo modo le fanciulle poterono sposarsi. Il santo divenne così emblema della protezione dei poveri, soprattutto più piccoli.
Fino a 40 anni fa, specialmente nel Veneto, i doni erano legati a lui e Santa Lucia. Poi, per ragioni commerciali, la tradizione fu spostata al 25 dicembre e il nome divenne laico: Babbo Natale.
Se noi adulti spiegassimo questi fatti ai bambini, i nostri figli potrebbero trovare un riferimento di fede che li indirizza a Cristo.
don Gianni