A scuola pensando al futuro
Inserito il 12 Gennaio 2023 alle ore 15:41 da Don Gianni AntoniazziSi aprono le pre-iscrizioni alle scuole e iniziano i preparativi per i test di ingresso alle Università. È il tempo di pensare al futuro. Insieme a tanti sogni serve misurarsi con la realtà del tempo presente.
Flavio Briatore ha detto la sua opinione: non serve che suo figlio (12 anni) frequenti anche l’Università. Preferisce che entri nel mondo del lavoro: «Mio figlio farà quello che vuole. Però, penso che la metà di chi va all’Università lo fa per compiacere i genitori o sentirsi chiamare dottore. Se mio figlio non vuole studiare, meglio che inizi a lavorare e imparare a 18 anni, che a 25 con una laurea inutile».
Aggiunge: «Può fare anche il prete, se gli piace, ma credo di no: fa fatica col catechismo. A scuola va bene… vuole diventare calciatore. È giusto che abbia un sogno ma da grande avrà la responsabilità di un gruppo di 1.200 dipendenti. Io posso insegnargli, ma non ho vent’anni… Prima comincia (e dovrà cominciare dal basso) meglio posso seguirlo…».
Briatore ha un fatturato da 66 milioni di dollari con un diploma di geometra «preso col minimo dei voti».
Viviamo in un ambiente dove la facciata è importante. I titoli scolastici (come ogni altro titolo) sono però “prodotti a breve scadenza”. Sarebbe importante domandarsi se i figli siano capaci di seguire la sapienza e cercare la conoscenza.
La vita non guarda ai titoli ma alla sostanza. A tal proposito Gesù diceva: “Non fatevi chiamare maestri sulla terra”. Meglio sarebbe chiedersi cosa il Signore abbia pensato per noi: i segni, anche concreti, non mancherebbero.
don Gianni