Risolto per pochi o molti?
Inserito il 6 Aprile 2023 alle ore 09:01 da Don Gianni AntoniazziLa Pasqua è il fatto decisivo per la fede. La vita cristiana proviene dall’incontro con Gesù Signore. Se ci chiediamo “per chi” è risorto il Cristo, capiremo qual è anche il volto della Chiesa e della parrocchia.
Le nostre parrocchie devono diventare una casa per tutti o un luogo di pochi eletti? Sembra che, passati gli entusiasmi degli anni ’70, ora prevalga la prudenza e la voglia di chiusura. La tentazione sempre più forte è di polarizzare la vita in piccoli gruppi eletti.
Bisogna però osservare che il Signore ha vissuto la sua Pasqua per “molti”, anche lontani. L’evangelista Marco racconta che il centurione sotto la croce fu il primo credente; testimoni della Risurrezione sono state le donne che non contavano nel numero legale della preghiera e non erano ammesse alla testimonianza giuridica; altro protagonista fu Tommaso, da principio lontano dal Cenacolo.
Ecco: la Pasqua impone di tenere le porte aperte e le parrocchie devono somigliare al pozzo del villaggio dove anche la gente di passaggio possa prendere acqua fresca. A mio modesto parere la Risurrezione non è per “tutti”, nel senso che non può raggiungere chi è chiuso nella propria autosufficienza arrogante. Per quanto però compete alle comunità cristiane, serve una proposta di fede compiuta insieme alla capacità di accogliere chi è in ricerca seria e umile. La sera di Pasqua, per prima cosa, il Risorto ha cercato i delusi che andavano a Emmaus. Ecco la Chiesa in cui credere.
don Gianni