Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Occhio all’effetto pendolo

Inserito il 23 Agosto 2023 alle ore 13:46 da Don Gianni Antoniazzi

C’è molta attenzione sul libro del generale Roberto Vannacci, dal titolo “Il mondo al contrario”. Il ministro della difesa, Crosetto, l’ha “rimosso” dall’incarico per le manie di grandezza, razzismo, sessismo e omofobia.

In questi giorni l’attenzione di molti è rivolta al testo “Il mondo al contrario”, scritto dal generale Roberto Vannacci. Vi sono tesi decisamente tradizionaliste sui temi dell’omosessualità, della “razza”, dei ruoli maschili e femminili. La polemica è marcata e il libro, chiaramente, è all’apice delle vendite.

Non entriamo negli argomenti ma occupiamoci di un aspetto più ampio: la mancanza di equilibri. Un progresso vero e stabile non si realizza per “fratture” ma per “gradi”, ossia per piccoli passi. La natura non compie salti (natura non facit saltus), diceva il filosofo Leibniz. Ad esempio: negli anni ’70 andava di moda la plastica al punto che molti hanno gettato mobili antichi per sostituirli con arredamento in materiale sintetico. Era il futuro. Oggi siamo all’opposto: i nostri ragazzi ritengono che “plastica” sia una parola di senso negativo.

È la regola del pendolo che scandisce molte vicende storiche: ad ogni forte oscillazione ne corrisponde presto una contraria. Se negli anni ’80 c’erano le “grandi compagnie” adesso prevale l’individualismo; allora c’era la corsa per parlare ora prevale il silenzio della privacy…

A noi: i temi trattati nel libro di Vannacci hanno già alle spalle una storia millenaria. Perché oggi vi sia un progresso stabile serve delicatezza, attenzione, pazienza, rispetto per le coscienze e, soprattutto, tempo. Affrontare questi argomenti solo per cercare voti o pubblicità è segno di barbarie e regressione, da ambo le parti. Non arriveremo alla stabilità ma continueremo a far ondeggiare il pendolo ora da una parte ora dall’altra.

Questo spero: che si possa fare un respiro e mettere di nuovo al centro le persone, il loro bene, la loro vita concreta più che gli interessi di parte e di partito.

don Gianni

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